JD Vance, chi è il vicepresidente di Trump
11 Novembre 2024Ucraina, mille giorni di guerra e arriva l’attacco russo più violento
18 Novembre 2024Carta igienica e mozzarella, i prezzi e gli “intrighi” internazionali
Ecco come la guerra e le relazioni internazionali finiscono sulle nostre tavole e nelle nostre toilette. Questi due prodotti hanno registrato rincari fino al 50% in due anni, tra i motivi il conflitto in Ucraina, la crisi nel canale di Suez e gli incendi delle foreste in Nord America. Vediamo cosa accade.
Sono tutte e due bianche ed entrambe regine, una è regina della tavola, l’altra del rotolo. Sono sua maestà la mozzarella e sua maestà la carta igienica. Il titolo regale è meritato sul campo anche per i rincari che hanno registrato. Entrambe in soli due anni sono aumentate del 30-40% e, per questo, sempre più spesso speriamo di trovarle relegate nell’angolo delle Cenerentola: il settore delle offerte.
Abbiamo condotto una semplice analisi e, non soltanto dei prezzi, ma delle ragioni che ne fanno due prodotti sempre più costosi. Per scoprire che le due candide regine sono sovrane di guerre, incendi e grandi affari.
La mozzarella, perché costa sempre più
È il formaggio (sì sì, è un latticino, ma nell’export lo possiamo mettere sulla bilancia dei formaggi) più venduto dall’Italia agli altri Paesi, sia in termini di volumi che di valore. Anche più del Parmigiano reggiano. Si tratta di 390 tonnellate per un valore alla produzione di 2,8 miliardi annui. Il rincari costanti non rallentano gli acquisti, in particolare delle mozzarelle di latte vaccino. Non le mettiamo nel carrello – mediamente- a meno di 10-12 euro al chilogrammo, a volte si trova anche qualche prodotto più economico ma occhio agli ingredienti.
Mozzarella, i vari tipi
La mozzarella di latte vaccino si dice che abbia questo costo perché per produrne un chilogrammo è necessario usare 7-8 litri di latte fresco. Sull’etichetta devono essere indicati solo: latte, fermenti lattici, caglio e sale. Eppure spesso acquistiamo come mozzarella prodotti che sono frutto di semilavorati, cioè sostanza già lavorata: una cagliata conservata ossia non da latte fresco. Si tratta di prodotti importati dall’estero a bassissimo costo, da Paesi in cui il costo del latte è inferiore e dove è possibile usare latte in polvere. Sull’etichetta a ben guardare troveremo la presenza di correttori come acido citrico o lattico.
La carta igienica, perché costa sempre di più
Per la carta igienica i rincari registrati nell’ultimo biennio sono: “una confezione da 4 rotoli costava in media in Italia 1,74 euro nel 2021, mentre oggi, per la stessa confezione, si spendono mediamente 2,51 euro, con un aumento esattamente del +44,2%”, Centro di formazione e ricerca sui consumi (crc). Poi può capitare che i rotoli diventino sempre più piccoli, meno strappi rispetto ai canonici 500 e più corti, meno veli, per quello che si chiama il fenomeno dello shrinkflation.
Su questa lievitazione dei costi più che un paniere dei prezzi, c’è un paniere di ragioni.
Negli ultimi gli incendi di varie foreste nel Nord America e in Canada avrebbe indotto questi Paesi a evitare le esportazioni del legno destinato alla cellulosa per la carta igienica. A ciò si aggiunge la guerra in Ucraina che avrebbe causato l’impossibilità di importare il legname dalla Russia (cosa che l’Italia faceva prima dell’aggressione all’Ucraina), per non parlare dei rincari dei costi energetici. Inoltre, nel paniere va messa la complessa circolazione delle navi nel canale di Suez. Infine, il forte ricorso agli acquisiti online che avrebbe assorbito molta materia prima (cellulosa) per il packaging (scatole, scatoline e pacchi e pacchetti vari), sottraendola al mercato.
Bolzano è la città dove costa di più (3,40 quattro rotoli, fonte: Crc) e Grosseto la seconda più cara, nonostante il triangolo di produzione di questo prodotto sia proprio in Toscana. Tra Lucca e Pistoia sono attive 325 aziende produttrici di carta igienica che complessivamente generano l’80% del prodotto.