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Migliora il suo risultato elettorale in 49 Stati su 50. Ecco le analisi di politologi e centri di ricerca. Di sicuro, ora gli americani si aspettano un miglioramento delle condizioni economiche.
La recente vittoria di Donald Trump sulla vicepresidente Kamala Harris ha rappresentato un evento di portata straordinaria nel panorama politico americano. Ciò che ha sorpreso maggiormente, a parte il successo su larga scala, è stata l’uniformità e la capillarità con cui il politico è riuscito a riguadagnare terreno in tutto il Paese.
Trump, migliorano le sue performance elettorali in 49 Stati su 50
Il tycoon ha ottenuto consensi in contesti urbani, suburbani e rurali e migliorato le sue performance elettorali in 49 dei 50 Stati. Secondo un’analisi della CNN, il neo eletto ha superato i risultati del 2020 in circa il 90% delle contee americane. Questo risultato trasversale riflette un malcontento generalizzato verso l’amministrazione Biden, in particolare su temi come inflazione, immigrazione e criminalità.
Il voto per Trump, secondo il politologo Abramowitz
Alan Abramowitz, politologo dell’Università di Emory, ad Atlanta, sottolinea che tale avanzamento evidenzia un senso di insoddisfazione esteso a molti gruppi demografici. La disillusione ha portato a un voto retrospettivo contro i Democratici, con una richiesta di cambiamento che ha rafforzato di fatto il repubblicano.
Oltre al malcontento economico, anche altri fattori hanno influenzato i risultati. Tra questi, il crescente divario culturale tra Democratici e Latinos che avrebbero avuto resistenze verso una figura femminile al potere. Inoltre, la campagna del GOP ha saputo capitalizzare le dichiarazioni passate di Harris, etichettandola come “estremista” sui temi di genere.
Tuttavia, non sono state le sole strategie elettorali a determinare un cambiamento così uniforme. Il modello segue un copione storico: quando un’amministrazione uscente affronta un diffuso malcontento, il partito al potere fatica a mantenere la leadership.
Due analisi geografiche recenti rafforzano l’idea della pervasività del movimento verso Trump. The Donald è riuscito a migliorare le sue performance in tutti i tipi di aree dalle metropolitane alle più rurali, con incrementi simili, dimostrando una sorprendente uniformità.
Analisi del centro di ricerca Brookings
Tutto ciò segna un’importante evoluzione rispetto al 2020, quando Joe Biden aveva migliorato la performance di Hillary Clinton in diverse zone del Paese. L’analisi del centro di ricerca Brookings evidenzia inoltre che Trump ha guadagnato in contee che rappresentano il 40% della produzione economica nazionale, rispetto al 30% del 2020.
Nonostante il trionfo, “The Donald” deve affrontare una sfida cruciale: mantenere il sostegno conquistato sulla base dei risultati che sarà in grado di ottenere. Le analisi condotte sui sondaggi post-elettorali indicano che molti sostenitori, pur avendo votato, mantengono riserve sulla sua agenda e sul suo modo di operare.
Trump dovrà migliorare la situazione economica, altrimenti avrà un crollo
Se da un lato l’insoddisfazione per l’amministrazione Biden ha favorito il ritorno del GOP, dall’altro lo stesso elettorato potrebbe abbandonarlo se le sue politiche non risponderanno alle aspettative. Le promesse di deportazioni di massa, aumento delle tariffe e limitazioni ai diritti civili rappresentano punti critici che potrebbero allontanare i quartieri metropolitani più produttivi e moderati.
Trump tornerà a Washington con un mandato chiaro: affrontare i problemi che hanno determinato il suo successo elettorale. Se riuscirà a migliorare la situazione economica e a gestire i temi cruciali, potrebbe consolidare il suo consenso. Al contrario, eventuali fallimenti potrebbero innescare un contraccolpo elettorale altrettanto uniforme alle prossime elezioni.