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Un viaggio tra le sostanze più usate e le abitudini di sballo, nel chiuso delle abitazioni
Ad accompagnarci Elia Del Borrello, medico legale, già responsabile del laboratorio di Tossicologia forense dell’Università di Bologna, da noi intervistata.
Qual è il cambiamento più evidente che avete registrato dall’inizio del lockdown ad oggi?
Un aumento nell’uso di sostanze stimolanti, come la cocaina, e di sostanze sintetiche che possono acquistarsi via internet su siti specializzati, spesso ben mimetizzati e occultati ai visitatori non esperti, ma che non sfuggono agli “argonauti” che riescono a scandagliare con destrezza tutti gli ambiti del mercato on-line. L’acquisto sul web è aumentato anche perché spesso il prodotto viene inviato a casa del consumatore per posta o come un normale pacco con corriere.
Fra le sostanze più consumate, vi sono quelle assunte per lenire lo stato ansioso-depressivo che ha pervaso un po’ tutti, ma che ha ancor più incidenza fra le persone che già in precedenza avevano delle fragilità. In questo ambito certamente la richiesta di derivati della Cannabis (marijuana/ hashish) è lievitata, tanto da aver comportato un aumento del prezzo euro/g. L’accresciuta richiesta non sempre ha trovato il mercato pronto a soddisfarla per cui, nei momenti di carenza, si è fatto ricorso anche ai cannabinoidi sintetici, alcuni dei quali hanno una potenza fino a 250 volte superiore a quella del deta-9-tetraidrocannabinolo (delta-9-THC).
In questo caso vengono utilizzate le infiorescenze di Cannabis cosiddetta “da fibra” che funge da substrato da arricchire con soluzioni di cannabinoidi sintetici, perché il consumatore non rinuncia a quella che in gergo viene definita “la botta”. Le infiorescenze contribuiscono con l’effetto aromatico e l’effetto gratificante della ritualità dell’assunzione dopo la preparazione della sigaretta artigianale (il cosiddetto spinello). Questi escamotage sono i più redditizi per chi li offre sul mercato e, inoltre, abbattono i costi e i rischi di cadere nella rete dei controlli delle Forze dell’Ordine. Il business plan della criminalità organizzata coglie subito i cambiamenti della richiesta e modula adeguatamente la risposta, avendo un unico obiettivo: ben venga un maggior sfruttamento rispetto alla cannabis che consente solo due/tre raccolti annui o che, laddove coltivata in serre per aumentarne la produzione, presenta comunque dei costi e dei rischi importanti. I cannabinoidi sintetici sono solo una piccola parte delle cosiddette NPS (new psychoactive substances), le nuove droghe sintetiche in grande espansione e anche di più difficile riconoscimento. Hanno avuto molto successo durante il lockdown anche perché le persone hanno avuto molto più tempo da dedicare a Internet per l’acquisizione di informazioni e per lo scambio di opinioni con altri soggetti.
Che cosa sono le NPS?
Le nuove sostanze psicoattive1 si stanno diffondendo molto rapidamente. Ne scopriamo frequentemente delle nuove che, poi, segnaliamo al Ministero della Salute. Per realizzarle, viene usata la molecola padre che viene poi modificata con altri gruppi funzionali oppure vengono sintetizzate ex novo. Sono vendute soprattutto su Internet. Per pubblicizzarle scrivono “non per uso umano”, accanto alla descrizione degli “effetti molto rilassanti”. Ma chi rilassano allora, se non gli esseri umani, verrebbe da chiedersi?
Per lo più sono mefedroni (appartenente ai catinoni) e derivati che sono di sintesi (proposti spesso come sali da bagno), ma anche altri catinoni, come psilocina e psilocibina, che sono di origine vegetale e sono i principi attivi di funghi allucinogeni, di cui sono in vendita le spore e l’occorrente per coltivarli. Stanno ricomparendo anche alcuni estratti vegetali, come quello ottenuto dal San Pedro, un tipo di cactus. I canali di approvvigionamento sono tutti clandestini, quindi camuffati: ordini in Internet, con consegna a casa.
Con l’obbligo di restare a casa, si è perciò modificata anche la “piazza” dello spaccio?
Sì, si è spostata su Internet. Il vizio in generale è aumentato perché c’è molto tempo a disposizione, stiamo molto davanti al computer. Anche su queste sostanze ci si può confrontare nei blog, si comunica molto sul web. E’ compatibile che si siano costruite reti di spaccio a domicilio. Con delle modalità molto diverse dallo spaccio classico, sul campo, così organizzato: in strada troviamo il prototipo di spacciatore che è l’ultima ruota del carro, di solito è anche tossico; poi salendo di livello gerarchico, ci sono le persone meno visibili e più normali che trattano i clienti più fidelizzati. Ora si ha anche la mancata socializzazione dell’assunzione delle sostanze, prima ci si “faceva” insieme, ci si scambiava le informazioni a voce. La frustrazione del non potersi “fare” insieme fa sì, perciò, che aumentino gli scambi in Internet e via whatsapp.
Quali sono gli altri mutamenti riscontrati nelle relazioni sociali di chi fa uso di sostanze?
Si è modificato anche il modo di costituire i gruppi. Si è spostato completamente l’obiettivo della selezione tra sessi, si scelgono le ragazze non in quanto ragazze da corteggiare, ma principalmente se fanno uso di sostanze. È una connivenza che genera e garantisce la riservatezza. I gruppi si formano in base alle stesse abitudini ai consumi. La riprova è che se non assumi quelle sostanze, ti senti escluso, diventi il vero diverso: di conseguenza, o ti adegui facendone uso o non fai parte del gruppo.
Ma i consumatori delle sintetiche non hanno paura di assumere sostanze che non si sa cosa contengano e cosa possano provocare?
Il bisogno supera la paura del rischio. Le droghe utilizzate rispondono a bisogni personali, ma anche sociali. Per esempio, il bisogno di essere disinibiti.
Molto in uso è il Gbl (gamma butirrolattone). Il Ghb si trasforma in Gbl. Così come il mefedrone, sono usati per provocare e convergono nel cosiddetto fenomeno dello Chem Sex, sesso sotto effetto di sostanze chimiche. L’effetto è la disinibizione, ma soprattutto la cancellazione della memoria anterograda. Non ci si ricorda più ciò che si è fatto. Di Gbl ne arrivano litri e litri dall’Olanda. È molto pericoloso perché inodore, insapore e incolore, perciò può essere somministrato all’insaputa di chi poi l’assume. Se proposto a ragazza che non se ne accorge, questa può essere vittima di violenza o anche di stupro di gruppo. Un altro problema grandissimo è che di questa sostanza spariscono le tracce dopo un paio di ore, non si ritrova nelle urine e nemmeno nel sangue perché degrada velocemente.
Altre tipologie di sostanze usate sono di tipo farmacologico, della famiglia delle benzodiazepine e altri antidepressivi/sedativi fra le quali anche il Midazolam che, di solito, è solo per uso ospedaliero: pur essendo una benzodiazepina che viene usata in preanestesia, ha l’effetto di togliere la memoria anterograda, per cui è quest’ultimo l’esito ricercato per i fini più disparati. Purtroppo anch’essa è disponibile nel mercato clandestino. In questo periodo di restrizioni si registra l’uso smodato anche di alcuni farmaci: appunto il consumo di benzodiazepine, senza prescrizione coerente. Magari sono della mamma o di altro familiare anziano. Creano assuefazione di fondo. Lo stesso vale per gli antidepressivi, creano squilibrio di percezione, poi ci si mette in auto senza che ce ne siano le condizioni.
Fra gli allucinogeni la Ketamina che è un anestetico, spesso usato per l’anestesia su animali di grossa taglia, ma che è anche un potente allucinogeno, non ha perso il suo appeal fra gli estimatori degli allucinogeni, che non hanno rinunciato a farsi il loro “viaggio” con tali sostanze, anche se in solitaria durante questi periodi di restrizioni.
E le più tradizionali eroina e cocaina sono diventate démodé?
Si sta modificando anche l’eroinomane. C’è l’eroinomane di nuova generazione. Vent’anni fa si bucavano, li vedevamo anche in strada, contraevano una serie di malattie.
Ora è molto diverso: l’eroinomane cerca di sedare l’ansia, vuole l’eroina come sedativo, la “tira” o la fuma. Se n’è banalizzato l’uso. In questo momento, quelli che usano eroina, sono gli addicted da lunga data ma è in calo il consumo già da alcuni anni fra i giovani.
Si vedono ancora alcuni che usano l’eroina – che dà flaccidità muscolare – ma la mescolano alla cocaina – che da sola può dare tachicardia: mettendole insieme pensano di eliminare questi effetti negativi di entrambe. In realtà, le due molecole combinate possono provocare effetti inattesi che possono indurre arresto cardiocircolatorio per i danni cardiaci cocaina-indotti. Le 2 molecole insieme vengono chiamate speedball, una combinazione che dà una gran “botta”.
Sono, invece, calate le anfetamine, probabilmente è una diminuzione legata all’impossibilità momentanea di frequentare i luoghi del divertimento notturno.
Per la cocaina, invece l’uso è notevolmente aumentato, ed è purtroppo un consumo trasversale di cui viene enfatizzato l’effetto prestazionale.
Altri cambiamenti che avete riscontrato nei comportamenti sia dei giovani che degli adulti?
Tra i giovanissimi riscontriamo che si è abbassata davvero molto l’età in cui cominciano a fumare le canne: 12-13 anni. Questo mutamento non è però legato al lockdown, ma si manifesta in un lasso di tempo ben più ampio.
Poi, più legato all’ultimo anno, è invece l’aumento di incidenti in cui si riscontra un aumento dell’uso di alcol, questo sia nei ragazzi (spesso con motocicli), che negli adulti. L’aumento del consumo può essere legato al cambio di abitudini sociali, c’è più frustrazione, ci sono maggiori difficoltà economiche. Figurano, però, tassi alcolemici davvero molto alti. Per esempio, con tassi del genere 1,9 g/L non si è certo bevuto solo qualche calice di vino, ma tanto di più, certamente anche superalcolici.
1Da quando, nel 2005, la EMCDDA ha iniziato a catalogarle, sono uscite 500 nuove sostanze (NPS), di cui quasi la metà dal 2013 in poi.