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Segnalazioni anche per allevamenti e miele ucraino
Si chiama PNR ed evoca involontariamente il Piano sovrano del nostro futuro, ossia il PNRR e i suoi 200 miliardi. Eppure è molto più umile, indaga escrementi e fluidi degli animali di cui ci cibiamo. È il Piano Nazionale Residui che cerca le sostanze attive e i contaminanti chimici negli animali vivi (e anche nei loro cibi e rifiuti organici) e nel miele, latte e uova, in quanto prodotti di origine animale.
Controlli su carni, pesce, latte, uova e miele
L’anno scorso sono stati prelevati in totale 30.029 campioni, secondo un numero minimo di controlli stabilito dalle norme europee, detto il Piano. Sono stati perciò riscontrati casi di residui (12) di antibiotici soprattutto in vacche e suini, poi i cortisonici, i coloranti in particolare in trote e orate, i metalli pesanti e gli steroidi. Gli allevamenti e i macelli risultano gli ambiti maggiormente controllati.
Qualche sporadico caso anche di elementi chimici e pesticidi rinvenuti nel miele. Le segnalazioni che hanno riguardato miele e altri prodotti di alveare hanno un’origine principalmente ucraina. Nel 2020 non abbiamo raggiunto l’obiettivo europeo minimo dei controlli per i suini e i volatili da cortile.
Per quanto riguarda, invece, i controlli regionali, cosiddetti extrapiano, sono stati prelevati 1.555 campioni, di cui oltre mille solo in cinque regioni. La parte del leone la fa l’Emilia Romagna con 811 campioni prelevati, a fronte di regioni che ne hanno prelevato solamente uno (Lazio, Marche, Toscana, Umbria e Provincia Autonoma di Bolzano). A questi controlli vanno poi aggiunte le segnalazioni specifiche sulle partite sospette.
Frutta secca e semi, i più indisciplinati
Sempre nel corso dell’ultimo anno sono stati controllati naturalmente anche altri alimenti. Il maggior numero di non conformità è stato riscontrato nella frutta secca e nei semi (688). La maggior parte è dovuta alla “presenza di residui di pesticidi (330), poi ci sono i respingimenti al confine di frutta secca contenente micotossine (239). Il notevole incremento delle notifiche riguarda il problema dell’ossido di etilene in semi di sesamo. “Ben 327 notifiche si riferiscono al riscontro di ossido di etilene in semi di sesamo di origine indiana.
Problematiche sanitarie sono state riscontrate anche nel pesce, in particolare per 59 segnalazioni sono stati riscontrati di metalli pesanti, in particolare mercurio. Per questo pesce la provenienza dei prodotti risultati non conformi è varia, ma Spagna, Vietnam, Polonia e Marocco sono i principali.
Integratori, il boom
Gli integratori e i prodotti dietetici meritano un capitolo a parte perché sono stati particolarmente indagati nel corso del 2020, con 214 le segnalazioni. Le principali irregolarità riguardano sostanze non autorizzate comprese nella voce “composizione “ (in particolare sostanze ad attività farmacologica), seguite da Novel Food* non autorizzati. Questo è un settore che ha registrato un esorbitante aumento nei consumi, stimabile nell’ultimo anno in oltre 3,5 miliardi di euro. Non a caso, il Ministero della Salute ha appena istituito un tavolo tecnico permanente sulla sicurezza del gli integratori alimentari.
I pesticidi
Anche frutta fresca e vegetali non scherzano. Delle 511 segnalazioni inerenti diversi pericoli sanitari, oltre la metà riguarda prodotti la cui origine è della Turchia (274). I problemi sono soprattutto legati a residui di pesticidi. Anche i cereali e derivati non sono immuni dai residui di pesticidi: delle 232 segnalazioni, 83 ne attestano la presenza.
La salmonella
Nel complesso la regina dei problemi sanitari riscontrati resta la salmonella: sulle 3783 notifiche del 2020, ben 772 notifiche relative ai microrganismi patogeni riguardano le salmonelle. Queste interessano in particolare pollame, frutta secca e semi, prodotti della carne ed erbe e spezie.
I ritiri dal mercato, tra wurstel e polenta
I richiami sono protagonisti quotidiani, infatti nel solo 2020 la pagina del Ministero ha avuto 1,5 milioni di visualizzazioni. La pagina “richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori alimentari” mostra in effetti una certa dinamicità: ogni giorno vengono pubblicati diversi richiami di prodotti, peraltro inerenti agli alimenti più disparati, dai würstel alla polenta.
https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_3_5.jsp?menu=notizie
* Il Novel food indica tutti quei prodotti e sostanze alimentari privi di storia di consumo “significativo” al 15 maggio 1997 in UE, e che, quindi, devono sottostare ad un’autorizzazione, per valutarne la loro sicurezza, prima della loro immissione in commercio.