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Super Green Pass e chiusure alimentano il food delivery
di Roberta Caiano
I continui mutamenti e la diffusione del virus hanno fatto sì che molti provvedimenti e regolamenti precedenti siano stati stravolti o ancora in fase di valutazione. Un esempio riguarda la richiesta di riduzione della quarantena di quanti hanno già ricevuto la terza dose del siero anti-covid in caso di contatti stretti con persone positive al virus dagli attuali 7 giorni a 3-5 giorni. In ogni caso, anche questo capodanno 2022 si prevede all’insegna di chiusure e contagi. Tra i primi provvedimenti presi c’è sicuramente il contrasto agli assembramenti.
Cosa fare a Capodanno 2022
Secondo il decreto Natale, infatti, dal 30 dicembre fino al 31 gennaio 2022 sono vietati gli eventi, le feste e i concerti che prevedono assembramenti in spazi all’aperto con chiusura di sale da ballo, discoteche e locali assimilati. Questo ha sicuramente alimentato un altro fenomeno, ovvero quello di passare un capodanno a domicilio. Con il boom dei nuovi contagi salgono a circa 2,5 milioni gli italiani che non possono uscire da casa tra coloro che hanno contratto il virus e sono in isolamento e quanti hanno avuto contatti a rischio durante le festività e si sono messi in quarantena, sulla base di provvedimenti o anche volontariamente.
Il brindisi di fine anno con il delivery
A stimarlo è la Coldiretti, sottolineando che proprio la coincidenza con i pranzi e cenoni di fine anno fa balzare al valore record di 1,5 miliardi per il fatturato del food delivery in Italia nel 2021. Com’è intuibile, questa richiesta è favorita dall’impossibilità in molti casi di uscire di casa o di cucinare, ma anche per evitare di mangiare insieme per il rischio contagio, senza dimenticare quanti organizzano pranzi e cene in casa perché non dispongono del super green pass ora necessario per passare la mezzanotte in agriturismi e ristoranti.
Il food delivery rimane dunque un’opportunità per non rinunciare, nonostante le difficoltà, ai menù della tradizione. La Coldiretti, inoltre, precisa che “il nuovo balzo della domanda spinge un settore in grande crescita nel 2021 per effetto delle limitazioni poste dalla pandemia che ha fatto scoprire agli italiani una modalità di consumo”. Infatti secondo l’Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio, il settore del digital food delivery continua la sua corsa inarrestabile, registrando una crescita del 59% rispetto al 2020 guidata da un lato dall’evoluzione tecnologica, dall’altro dall’accelerazione dovuta all’emergenza pandemica. La consegna di pasti a domicilio interessa quasi quattro italiani su dieci (37%) che hanno ordinato dal telefono o dal proprio personal computer pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l’anno.