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1 Agosto 2022Pensioni, le proposte elettorali: da minime a mille euro, a quota 41
di Irene Pensa
Oltre 5 milioni di pensionati con reddito da pensione inferiore a mille euro al mese mutuano il peso e le conseguenze di un’inflazione all’8%: caro bollette e gli aumenti sui beni di prima necessità. È questo l’attuale panorama italiano che crea fermento e ispirazione tra gli slogan politici.
Forza Italia: Berlusconi “pensioni a mille euro”
La proposta dal presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rappresenta il suo evergreen in tempi di elezioni: “L’aumento delle pensioni ad almeno 1000 euro al mese per 13 mensilità. C’è la pensione alle nostre mamme che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa”.
Una proposta avvincente ma inattuabile.
Secondo i dati Istat alla fine del 2021 i pensionati erano 16 milioni con una spesa complessiva lorda di quasi 312 miliardi (+1,55% sul 2020). L’importo medio percepito è di 1.620 euro al mese e più di 1 su 3, il 32% del totale, circa 5 milioni 120mila persone, percepisce meno di 1.000 euro al mese. Se pure ci fosse l’idea di Fratelli d’Italia fosse di finanziare l’aumento, abolendo il Reddito di cittadinanza, il risultato non cambia. Il costo della proposta sarebbe di 18 miliardi l’anno a fronte dei 9 miliardi spesi per il Rdc nel 2021.
Fratelli d’Italia: salvaguarda casse di previdenza private
Sulla scia di Berlusconi, con l’aumento delle pensioni a mille euro, Fratelli d’Italia rilancia la salvaguardia delle casse di previdenza private.
Il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, afferma che nell’ultimo decennio i vari governi di impronta Pd hanno ristretto ulteriormente la libertà delle Casse, attraendole nella sfera pubblica. Inoltre si proporrà che si determini per il sistema previdenziale dei liberi professionisti una tassazione ridotta come già avviene per la previdenza complementare.
Lega: Quota 41
La Lega propone la pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, nei confronti dei soggetti che hanno lavorato prima dei 19 anni, per almeno 12 mesi in modo effettivo anche non in modo continuativo e che risultino in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.
Secondo l’Inps la misura costerebbe più di 4 miliardi nel primo anno di “attivazione” e oltre 9 miliardi nel decimo.
PD: “Opzione donna” e Ape sociale
L’onorevole Debora Serracchiani afferma di voler rinnovare l’Ape Sociale, una concreta opportunità per anticipare l’età pensionabile.
“Molti lavoratori hanno gravi disabilità o assistono familiari disabili o appartengono a categorie gravose, potrebbero andare in pensione prima rispetto a quota 100”.
Movimento cinque stelle: pensione a 63 anni con contributivo
La proposta del M5s si sposa bene con quella del presidente dell’Inps Pasquale Tridico: pensione anticipata a 63-64 anni con pagamento della pensione in due rate.
Una prima parte di pensione sarebbe liquidata subito, ma a valere solo sui versamenti effettuati nel sistema contributivo.
Questa soluzione costerebbe circa 2 miliardi e mezzo in più per i primi anni ma risparmi a medio termine.