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L’inchiesta giornalistica di Claudia Carbone ricostruisce la vicenda drammatica della recluta della Folgore la cui morte risale all’agosto 1999.
II parà della Folgore
E’ il 13 Agosto 1999, quando la recluta Emanuele Scieri, 26 anni di Siracusa, scompare improvvisamente all’interno della caserma ‘Gamerra’ di Pisa, centro di addestramento dei paracadutisti. Era il suo primo giorno nella “casa” della Folgore. Il corpo di Emanuele, straziato, viene ritrovato tre giorni dopo la scomparsa, sotto una torretta ed in una zona della caserma adibita a discarica. All’inizio molti parlano di suicidio o di incidente, ma dalle prime indagini l’ipotesi che si concretizza è assai diversa: Emanuele sarebbe stato vittima di una brutale aggressione. La vicenda, a livello giudiziario, non produce effetti e il caso Scieri si inabissa completamente per anni. Questo fino al 2015, quando una Commissione parlamentare d’inchiesta riapre il caso.
Chi era Emanuele Scieri e cosa è successo
Emanuele Scieri era un ragazzo solare, appena laureato in giurisprudenza, già praticante, sportivo e bello. Non aveva nessun reale motivo per suicidarsi e la tesi del gesto estremo non regge. Ma la sua morte diventa un mistero fitto perché le indagini non approdano a nulla. A non darsi mai per vinti sono la sua famiglia e i suoi amici. Sono tutti certi che il 26enne siracusano sia stato vittima di un atto di nonnismo finito nel peggiore dei modi. Altro che suicidio.
La commissione di inchiesta
Dopo quasi 20 anni di silenzi e reticenze, grazie alle reiterate richieste della famiglia di Emanuele, nel 2014 viene istituita una Commissione Parlamentare di inchiesta per far luce sulla morte del giovane. Il lavoro parlamentare scardina una dopo l’altra le cose raccontate al tempo e quello che emergerebbe alla fine è un quadro alquanto inquietante: la caserma Gamerra, dove morì Emanuele, sarebbe stata anche un luogo di torbide faccende, dal consumo di droga agli atti di nonnismo.
La procura di Pisa riapre il fascicolo e fa riesumare la salma
Come ricostruisce il libro della Carbone, nel 2017 le indagini vedono protagonista anche la Procura di Pisa che fa riesumare il corpo del giovane, confermandone l’aggressione. Le nuove indagini hanno portato, per adesso, al rinvio a giudizio davanti alla Corte d’assise degli ex caporali della Folgore Alessandro Panella di Cerveteri (Roma) e Luigi Zabara di Frosinone. Sono accusati dell’omicidio volontario aggravato dell’allievo paracadutista. Il giudice ha, invece, assolto l’ex comandante della Folgore Enrico Celentano e l’ex aiutante maggiore Salvatore Romondia perché il fatto non sussiste. I due erano accusati di favoreggiamento ed avevano chiesto il rito abbreviato. Assolto anche l’ex caporale della Folgore Andrea Antico di Rimini, anche lui indagato dalla Procura per omicidio volontario aggravato. Antico aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Contro la sua assoluzione la Procura ha presentato appello.
Chi è l’autrice Claudia Carbone
Napoletana, giornalista e conduttrice radiofonica. Ha studiato economia e marketing alla Federico II di Napoli e alla Bocconi di Milano. Per la radio ha condotto programmi di intrattenimento. Il giornalismo d’inchiesta catalizza da sempre la sua attenzione, Lele lo sa è la sua prima inchiesta nonché il suo esordio da scrittrice.
*Nei prossimi giorni la nostra testata giornalistica organizzerà una diretta streaming con la giornalista Claudia Carbone per approfondire la sua inchiesta .