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Che cos’è il fenomeno della divulgazione cattolica oggi
Uno degli argomenti al centro dell’analisi sociologico/antropologica contemporanea è, senza dubbio, la perdita dei valori religiosi che accomuna grandi fasce della società occidentale. Un fenomeno che non è certo nuovo – in tanti tra filosofi e sociologi ne hanno parlato nello scorso secolo-, ma che ha assunto un’importanza rilevante solo negli ultimi decenni.
Le religioni, di epoca in epoca, si sono adattate alle tecnologie, facendo di esse un utilizzo prettamente comunicativo, proprio come i movimenti politici.
L’editoria della Chiesa
La stampa dei libri in serie, proprio come un qualsiasi oggetto per la casa, ha permesso alla Chiesa di arrivare in ogni angolo del mondo. Non che non fosse già successo con la Bibbia che rimane ancora oggi il libro più “presente”. Si è però passati dall’unica interpretazione sacerdotale del testo sacro durante l’atto della messa a una visione propria espressa per iscritto dai divulgatori cattolici. Se questo rappresenta un mutamento dell’atto di lettura e presa di coscienza della Bibbia e di altri testi di stampo religioso, è importante capire come oggi la Chiesa stia cercando di riconquistare la fiducia dei fedeli.
Papa Bergoglio divulgatore di spicco
Nonostante i tentativi di associazioni cattoliche o di sacerdoti che cercano di tenere viva la presenza umana nelle proprie parrocchie, i giovani sembrano voler fare i conti con altre realtà. I tempi sono cambiati e la globalizzazione, grazie soprattutto ai social, ha mutato i piccoli centri di provincia che assorbono la quotidianità e le realtà di centri più grandi. In risposta a questa tendenza, si è scelto di lavorare sulla comunicazione, molto spesso editoriale, che al momento sembra tenere salda quella fetta di fedeli che da anni segue le vicende clericali. Ed è da qui che si inserisce la figura del Papa che assume un ruolo centrale nelle dinamiche politico-sociali. Basti pensare ai discorsi di Bergoglio espressi nel corso degli anni, per esempio quelli in cui invitava la popolazione a vaccinarsi, oppure fronteggiava le mosse di mancato sostegno dei migranti da parte di alcuni rappresentanti della politica. Papa Francesco, in poco meno di un decennio di papato, ha divulgato le proprie idee e azioni attraverso ben 838 pubblicazioni. Un record per l’argentino, che risulta, ad oggi, il Papa con più scritti. Non vi è comunque storia, in quanto Ratzinger prima di lui vanta sole sei opere in circolazione.
A condividere i pensieri di Bergoglio sono, su tutte, la casa editrice vaticana, San Paolo, Rizzoli e la Libreria Pienogiorno.
“In nome di Dio”, l’ultimo libro del Papà
L’ultima pubblicazione è presente in tutte le librerie dal 18 ottobre, a distanza di due giorni dal suo annuncio durante l’Angelus. Con il titolo “In nome di Dio”, raccoglie dieci preghiere di speranza.
Tutto ciò a sottolineare come il Vaticano e Papa Francesco abbiano deciso di investire in un gran numero di opere in un periodo di crisi libraria, in cui la gente predilige altre attività rispetto alla lettura. Sarà questa la soluzione giusta per ritrovare i valori religiosi oppure è troppo tardi per vedere una risposta affermativa a questo fenomeno? Per esempio, i discorsi ambientalisti del Papa avranno maggiore riscontro una volta finiti sulla carta stampata?