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9 Dicembre 2022The difficulties of Iranian students in Italy
10 Dicembre 2022Le difficoltà degli studenti iraniani in Italia
Non riuscendo a trovare euro, gli studenti iraniani sono costretti a rivolgersi al mercato nero, non potendo nemmeno ricevere aiuto e denaro dalle proprie famiglie.
«Noi studenti iraniani qui in Italia se vogliamo comperare euro siamo obbligati ad affidarci al mercato nero» questo è ciò che mi confida Aein, uno studente iraniano. Mi spiega meglio: «la banca centrale del governo ha stabilito che ogni euro vale circa 42.000 Rial, ma è impossibile per gli iraniani trovare euro in Italia e in Iran con quel cambio, quindi siamo costretti a comperarli al mercato nero al prezzo di 380.000 Rial per ogni Euro».
Ma perché gli iraniani sono costretti ad affidarsi al mercato nero? Per rispondere a questa domanda, e prima di raccontare le problematiche che hanno gli studenti iraniani in Italia, e infatti importante capire il motivo per cui il Rial iraniano sia divenuta negli anni la valuta più debole del mondo.
La crisi economica in Iran e le ripercussioni sull’oggi
Tra i motivi principali della svalutazione del Rial compare sicuramente il clima di incertezza economica, sociale e diplomatica che il Paese vive a intervalli dal 1979, anno in cui a causa della rivoluzione islamica, molte imprese hanno abbandonato il Paese, a causa della situazione incerta. A peggiorare il quadro, già critico, si è poi aggiunta la guerra con l’Iraq iniziata nel 1980 e terminata nel 1988. Il clima di instabilità però non si è fermato lì e, nel 2000, a causa del programma nucleare intrapreso dall’Iran, gli Stati Uniti d’America e l’Europa hanno avviato una serie di sanzioni che si interromperanno oltre cinque anni dopo, tra il 2015 e il 2016, attraverso il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA). Tuttavia, nel maggio 2018 il presidente americano Trump annuncerà il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo. Mossa, questa degli USA, che impedirà all’Iran di esportare il suo petrolio, materia che produceva circa il 69% del reddito annuo, rallentando e mettendo in seria crisi l’economia del Paese. Le sanzioni che hanno riguardato anche i settori dell’area petrolchimica e metallurgia hanno condotto a un’inflazione che cresceva vertiginosamente, facendo salire i prezzi. Il costo della benzina nel 2019 è triplicato o, per meglio dire, è salito nella sola notte del 15 Novembre. Il governo infatti decise di triplicare il prezzo della benzina la mattina seguente e senza alcun preavviso; una decisione che ha avuto un forte impatto sulla vita delle persone e che ha portato alle rivolte contro il regime.
Una situazione, questa, non certo facile soprattutto per le classi medie e povere del Paese, che hanno dovuto affrontare l’aumento dei prezzi praticamente per qualsiasi prodotto (compresi i generi alimentari).
Il 2022 la guerra tra Russia e Ucraina e l’appoggio del regime iraniano a Putin ha portato a nuove sanzioni da parte di UE e USA, e al blocco delle esportazioni di petrolio. Il Iranintl riporta che: «il governo insiste sul fatto che sta aggirando con successo le sanzioni statunitensi, vendendo più di un milione di barili di greggio al giorno, per lo più spedito in Cina che silenziosamente ignora la minaccia di Washington di penalizzare terze parti per l’acquisto di petrolio iraniano».
Nonostante le varie “coperture” del regime per far vedere che va tutto bene, con questo andamento in negativo il popolo rischia di diventare ogni giorno più povero e in scacco a una dittatura che si fa sempre più violenta ed oppressiva.
Quanto vale il Rial iraniano
Al centro di questa galoppante inflazione e crisi economica c’è il Rial: la valuta iraniana.
Il Rial iraniano, a causa delle sanzioni internazionali, è instabile, e cambia quasi ogni giorno, le persone dunque non sanno quanto costerà e varrà da un giorno all’altro. A complicare ulteriormente le cose è il fatto che la valuta iraniana ha due tassi diversi rispetto alle valute internazionali. C’è un tasso governativo usato quasi esclusivamente per le transazioni intergovernative, fissato sui siti ufficiali a 1 USD ~ 42.000 IRR. Il tasso di cambio regolare è invece molto diverso dal tasso governativo, e proprio per questo motivo quello regolare varia in continuazione, mettendo in seria difficoltà i cittadini.
Per avere un’idea più chiara, si vedano anche i prezzi emessi dalla banca centrale (Piattaforma Banca Centrale SANA), mentre, attualmente, nel mercato nero ogni dollaro è pari a 360.000 IRR e ogni euro è pari a 380.000 IRR.
Quanto la crisi economica dell’Iran influisce sugli iraniani, specialmente gli studentiall’estero
Ritorniamo a quanto confidatomi da Aein: «noi studenti iraniani qui in Italia se vogliamo comperare euro siamo obbligati ad affidarci al mercato nero. La banca centrale del governo ha stabilito che ogni euro vale circa 42.000 Rial, ma è impossibile per gli iraniani trovare euro in Italia e in Iran con quel cambio, quindi siamo costretti a comperarli al mercato nero al prezzo di 380.000 Rial per ogni Euro».
Cosa confermata anche da Saman, un altro studente: «il fatto è che il tasso di 42.000 è solo simbolico, il governo iraniano infatti non dà euro a questo prezzo a nessuno. Se questo tasso di 42.000 Rial fosse vero, l’Iran non avrebbe i problemi economici che ha e forse le condizioni di vita sarebbero migliori. Inoltre ogni iraniano può ricevere solo 2.200 euro una volta all’anno, il cui prezzo di oggi è di 340.000 euro, questo prezzo è emesso dalla Banca centrale dell’Iran. Quando volevo emigrare, ho ricevuto 2.200 euro, e il resto della somma di cui avevo bisogno l’ho preso dal mercato nero, cui prezzo è di circa 375.000, per questo secondo me è meglio calcolare il numero ISEE a questo tasso».
Già perché un altro grosso problema per gli studenti iraniani è che l’ISEE viene calcolato in base al prezzo che dice il governo (42,000 Rial). «Molti studenti iraniani sono in difficoltà a causa di questo calcolo, mentre il numero reale di Rial per Euro in Iran è adesso di circa 375.000 Rial nel mercato nero, e di 340.000 Rial nella banca centrale iraniana» mi spiega Saman.
Mentre un altro studente mi ricorda: «in Iran nessuno di noi, studenti o cittadini, può comperare euro o dollari, quindi siamo costretti a rivolgerci al mercato nero, in quanto le valute di euro e dollari vengono emesse solo per azioni governative».
Gli studenti iraniani nel nostro Paese devono affrontare enormi difficoltà durante il loro soggiorno, non trovando euro sono obbligati ad affidarsi al mercato nero che specula enormemente e sfrutta il loro bisogno di denaro. Un altro problema correlato è che la costante svalutazione del Rial porta a far valere pochissimo i Rial posseduti dagli iraniani, che si trovano, come abbiamo visto, con un Rial che un giorno vale una cifra e il giorno dopo può valere molto meno. Proprio per questo motivo gli studenti (soprattutto coloro che non hanno borsa di studio) possono avere difficoltà a pagare le tasse scolastiche e le altre spese.
Sempre Saman mi dice: «noi studenti iraniani abbiamo molti problemi qui, e che possono riguardare il calcolo errato per l’ISEE, all’obbligo di ottenere un contratto di casa, comunque al momento il calcolo dell’ISEE rimane uno dei problemi principali per gli studenti iraniani, perché li porta ad avere problemi nel ricevere borse di studio».
Ma non finisce qui: «Un’altra delle difficoltà maggiori che incontriamo noi studenti iraniani è l’impossibilità di essere sostenuti dalle nostre famiglie. Non possono inviarci soldi, nessuno può farlo, e quindi dobbiamo contare esclusivamente su noi stessi. Anche qualsiasi altro reddito non può giungerci dall’Iran», mi dice Aein. Oltre quindi l’impedimento di poter comunicare con i loro famigliari a causa delle restrizioni sempre più severe e del blocco di internet, i giovani iraniani non possono nemmeno contare su un aiuto concreto in caso di necessità.
«Per farti capire quanto il regime ci controlli, anche economicamente, ti dico che in Iran sono vietate le carte tipo mastercard, visa, che per chi viaggia all’estero potrebbero rivelarsi molto utili». A questo punto chiedo ad Aein se per un iraniano aprire un conto in banca in Italia sia semplice, mi viene risposto che non tutte le banche permettono l’apertura di un conto ai cittadini iraniani, però qualche banca lo fa.
Il regime islamico e quel controllo sui cittadini iraniani anche fuori dai confini
Se si pensa che una volta fuori dall’Iran i cittadini siano liberi, questa è purtroppo un’illusione, se dovessero tornare in Iran, per coloro che non hanno rispettato le regole dettate dal regime o che hanno manifestato nelle nostre piazze, o anche nei social, contro la dittatura in Iran potrebbero avere gravi problemi. Non a caso, tra gli studenti incontrati alcuni pensano che in Iran non ci torneranno più, per loro che si sono esposti anche a viso scoperto durante le varie manifestazioni sarebbe troppo pericoloso.
A parlare è di nuovo Saman: «Le scelte del regime iraniano influenzano molte delle nostre vite. Per fare un esempio: se i ragazzi iraniani non ricevono la borsa di studio e sono obbligati a tornare in Iran, sono costretti ad andare nell’esercito perché hanno lasciato il Paese con l’esonero scolastico. Le persone che hanno partecipato alle manifestazioni contro il regime se tornano in Iran devono affrontare grossi problemi politici, rischiando anche il carcere, se non peggio. Per questo ci aspettiamo che il governo italiano e la comunità internazionale ci sostengano nello stesso modo in cui ha sostenuto gli studenti ucraini e afghani negli anni scorsi, perché, al momento, noi studenti iraniani non abbiamo ricevuto alcun sostegno e continuiamo ad essere sotto la pressione sia del governo iraniano che delle leggi che ci sono qui».