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Per pandori e panettoni si registrano rincari dal 37 al 59%, si spenderanno solo per questi dolci natalizi 260 milioni in più.
A lievitare in questi giorni non sono soltanto pandori e panettoni ma anche i prezzi in ogni ambito: dalle utenze ai regali passando per la spesa alimentare, fino ai dettagli natalizi come alberi e decorazioni. Del resto, già tra novembre e l’inizio di dicembre sono state molte le associazioni dei consumatori che hanno dato l’allarme del rialzo dei costi: da Codacons ad Altroconsumo molti hanno cercato di fotografare la realtà economica e sociale del nostro Paese in vista di Natale. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi in merito all’ultima ricerca effettuata dall’associazione ha dichiarato che “il Natale 2022 sarà all’insegna dei rincari, e addobbare l’albero e decorare le case costerà sensibilmente di più rispetto agli anni passati. I rincari energetici e la guerra in Ucraina, però, c’entrano poco: sui prezzi al dettaglio di alcuni prodotti pesano in modo evidente le speculazioni”. Sin dai primi giorni di novembre, quando è cominciato l’allestimento dei prodotti natalizi di tutti i generi, i prezzi elevati avevano fatto capolino. I rincari registrati da Codacons riguardano anche alberi e decorazioni natalizie con aumenti che toccano vette anche del 40 % confrontate ai prezzi dello scorso anno. Lo stesso vale anche per luci e addobbi di vario genere, come luminarie che hanno aumenti anche del 25 % e le palline e decorazioni per l’albero di Natali che sfiorano il 20% in più rispetto al 2021. Vediamo nel dettaglio quanto ci è costato questo Natale tra spesa alimentare, regali e decorazioni natalizie generali.
Quanto costa mangiare a Natale?
Come abbiamo già accennato, le varie associazioni dei consumatori nel corso di questi ultimi mesi hanno snocciolato dati relativi alle continue voci di caro prezzi, in particolar modo per quanto riguarda la spesa alimentare. Difatti, già nel nostro quotidiano ultimamente abbiamo potuto constatare l’aumento di molti generi. E di certo a Natale non potevamo aspettarci un arresto di questo fenomeno.
Panettoni e pandori, quanto costano?
Difatti, secondo le stime del Codacons la prima brutta sorpresa che questo Natale 2022 ci ha riservato è quello relativo all’aumento dei costi dei panettoni e dei pandori con una media del 37 % in più “con punte del 59 % per alcune marche”. Difatti, in linea generale il mercato di panettoni e pandori vale circa 700 milioni di euro all’anno per una produzione di quasi 100.000 tonnellate di dolci natalizi, dunque quest’anno “a parità di consumi i rincari di questi due prodotti potrebbero costare complessivamente 260 milioni di euro”. Accanto a questa analisi possiamo trovare anche Assoutenti che si associa nel sottolineare come gli italiani per questo Natale 2022 spenderanno 340 milioni di euro in più rispetto al 2021 per imbandire le proprie tavole, portando così il costo complessivo degli acquisti a quasi 3 miliardi di euro.
Il rincaro degli alimenti più comuni
Difatti, come abbiamo già evidenziato quest’anno ad aumentare sono stati anche i prodotti alimentari quotidiani come farine e cereali (più 23,5%), riso (35,3%), pane (più 15,9%), pasta (più 21,3%), uova (più 21,6%) e latte (più 33% per quello a lunga conservazione, mentre quello fresco aumenta del 20%) riflettendosi così anche per cenoni e pranzi natalizi. Ma anche burro, olio di semi e zucchero raddoppiano quasi il loro prezzi con punte rispettivamente del 41,7%, 52,3% e 49%. Tutto ciò, sommato al rialzo dei costi di panettoni e pandori industriali, così come i vari prodotti culinari natalizi, ha portato molti italiani a tagliare le spese e a centellinare i cibi per i loro pranzi e le loro cene festive. Lo stesso presidente del Codacons Rienzi ha infatti sottolineato questa tendenza affermando che “solo per gli alimentari un nucleo si ritrova a spendere in media +752 euro su base annua e, come dimostrano i dati sulle vendite, i cittadini stanno reagendo tagliando la spesa per il cibo”.
Regali sì, ma meglio il riciclo
Il settore alimentare non è stato l’unico a risentire del caro prezzi. Sebbene il cibo sia in pole position tra gli acquisti per il Natale, i regali non sono certo di meno. Ma anche in questo caso gli italiani hanno preso le loro precauzioni contro l’aumento dei costi ricorrendo anche al riciclo. Secondo l’indagine effettuata dal Codacons un italiano su 4 “si dice pronto a riciclare i regali di Natale: la metà dei doni riciclati sarà regalato ad amici e parenti, mentre cresce sensibilmente il numero di consumatori che metterà in vendita sul web i doni ricevuti”. In base alle stime dell’associazione “il 35% di chi ricicla i regali tenterà di venderli attraverso le nuove app, i social network e i siti di e-commerce”, unendo così l’utile al dilettevole guadagnando anche qualcosina. Tuttavia, restano ancora molti gli italiani che invece preferiscono ricorrere alla tradizione regalando qualcosa di nuovo, anche se all’insegna del totale risparmio. Al primo posto dei regali acquistati secondo la ricerca del Codacons troviamo l’abbigliamento e gli accessori moda, seguiti dai prodotti alimentari che sono sempre molto utili e graditi soprattutto se hanno il marchio “Made in Italy”, i giocattoli, i prodotti di elettronica di gran lunga apprezzati, libri, arredamento per la casa, elettrodomestici, profumi e cura della persona, pelletteria come borse, cinture e portafogli. Alla fine della top ten troviamo i regali di gioielleria. Come possiamo notare, dunque, i regali hanno principalmente come destinatari gli adulti mentre per i bambini si spende tendenzialmente di meno.
Infatti, la stessa indagine di Altroconsumo effettuata su un campione di 743 italiani dai 18 ai 74 anni conferma questa tendenza: dall’analisi emerge per l’appunto che per gli adulti si spenderà circa 138 euro contro i 74 euro per i regali destinati ai più piccoli. Nel totale, quindi, si spenderà circa 212 euro per i doni natalizi. Se esaminiamo nello specifico i dati definiti dall’organizzazione consumatori “quasi la metà delle persone intervistate (44%) li acquista prevalentemente (o soltanto) online. Solo il 16% si reca a fare acquisiti principalmente (o soltanto) nei negozi fisici” e ciò porta inevitabilmente a delle differenze di approccio nell’acquisto”. Infatti, dalle interviste raccolte è emerso che il 37 % ha finito per spendere di più di quanto aveva previsto, mentre il 18 % preferisce aspettare i saldi di gennaio balzando la stagione di Natale in cui si incorre facilmente ai rincari dei prodotti da regalo. Ma il dato più interessante potrebbe riguardare proprio il modo in cui viene percepito il dono per Natale; per il 30 % degli intervistati fare regali è solo fonte di stress e preoccupazione, mentre di contro per il 27 % delle persone fare un regalo di Natale costoso “è sinonimo di grande considerazione per la persona alla quale si dona”. Nel complesso, dunque, l’inchiesta ha registrato che il budget medio tra regali, viaggi, pranzi e cene di Natale sarà di circa 470 euro evidenziando come almeno il 25% degli intervistati hanno preventivo di spendere di meno rispetto al 2021, mentre solo il 13% spenderà una cifra maggiore. Insomma, anche in questo caso gli italiani si dimostrano divisi sugli usi e consumi, ma sembrano avere in comune l’idea del risparmio e di cercare di attenuare quanto più possibile le spese facendo acquisti utili e mirati.