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14 Febbraio 2023Elezioni regionali Lazio e Lombardia: centrodestra a valanga
Il governo Meloni, in piena luna di miele, conquista le due regioni
Sarà l’effetto dell’entusiasmo inziale, col governo nazionale in carica da soli 4 mesi, sarà la crisi delle opposizioni, sarà la popolarità di Giorgia Meloni, fatto sta che il centrodestra conquista nettamente Lazio e Lombardia. Nelle due regioni più grandi d’Italia, ovvero quelle col maggior numero di residenti, il risultato elettorale è chiaro, anche se ancora una volta si conferma il dato negativo della bassa affluenza.
Nella regione dell’Italia centrale la coalizione dei conservatori torna al governo, mentre in Lombardia si conferma vincente ancora una volta, a riprova che è qui la sua roccaforte. Dal 1995 ad oggi, da quando vige l’elezione diretta dei governatori, il centrodestra ha sempre vinto nella prima regione italiana. La coalizione peraltro, sia nel Lazio che in Lombardia, è andata oltre perfino ai sondaggi più ottimisti che erano stati dffusi nelle scorse settimane.
In Lombardia neanche la candidatura di Letizia Moratti ha impensierito il governatore uscente Fontana. L’outsider infatti non va oltre un misero 10%, voti che non bastano a mettere in discussione la vittoria dell’alleanza Fdi, Lega, FI. Nel Lazio poi la coalizione supera il 50% dei voti e dunque si afferma al di là delle spaccatura delle coalizioni avversarie.
Fratelli d’Italia in Lombardia, dal 3,64 al 25% in quattro anni
Boom nel boom del centrodestra è poi quello del partito di Fratelli d’Italia: in Lombardia quattro anni fa i “meloniani” erano di fatto inesistenti, avendo raccolto appena il 3,64 per cento dei voti. Adesso sono il primo partito in regione e potrebbero attestarsi a circa il 25% dei voti.
Nel Lazio invece, nel 2018, Fratelli d’Italia aveva ottenuto poco meno del 9 per cento dei consensi ed oggi dovrebbe arrivare agevolmente sopra al 30 per cento. Adesso la Premier di Fdi deve gestire più i rapporti di forza interni alla sua coalizione politica che nel confronto con gli avversari. Appare infatti evidente lo squilibrio di consensi tra i tre partiti del blocco conservatore, con i “meloniani” ormai azionisti di maggioranza.
Tra le opposizioni al governo, invece, il Partuto democratico appare in crisi evidente ed il fatto che sia ancora alle prese col congresso interno impedisce per ora che i democratici possano esprimere una leadership nuova e forte. Il Movimento cinque stelle, da parte sua, dopo il buon risultato delle politiche 2022, si conferma un partito che sconta grandi difficoltà quando si vota per gli enti locali. I dati in Lombardia e Lazio confermano la difficoltà della classe dirigente locale nell’essere realmente rappresentativa dei territori.