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9 Luglio 2023Toomaj Salehi: il cantante in carcere che sfida il regime iraniano è ora cittadino onorario di Firenze
“Se hai visto il dolore della gente, ma hai chiuso gli occhi.
Se hai visto la tirannia del tiranno e l’hai ignorata.
Se ti sei pentito per paura o per avere un tornaconto.
Sei anche tu complice del tiranno”
(dalla canzone di Toomaj Salehi – Soorakh Moosh)
Frasi come questa in Iran possono costare il carcere.
Ed è proprio questo che è successo a Toomaj Salehi, rapper 32enne famoso per le sue canzoni di protesta contro il regime della Repubblica islamica dell’Iran, nonché sostenitore della rivoluzione del popolo iraniano sfociata dopo la morte della giovane Jina Mahsa Amini.
Salehi, per le sue strofe e le sue parole, è infatti detenuto da fine Ottobre nella prigione Dastgerd a Isfahan, in un reparto di massima sicurezza controllato dal Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC).
Attraverso un report dettagliato, Iran Human Rights denuncia che Salehi oltre subire isolamento forzato, torture e violenze, non ha potuto usufruire delle cure mediche di cui necessitava, inoltre il 27 Novembre è stata formalizzata l’accusa nei suoi confronti di “corruzione sulla Terra” (efsad-fil-arz), un reato che ai sensi dell’articolo 286 del codice penale islamico viene punito con la pena di morte, e che quindi gli può costare la vita.
Per questo motivo l’iniziativa promossa dall’associazione “Movimento Donna – Vita – Libertà” di Firenze di chiedere la concessione alla cittadinanza onoraria a Toomaj Salehi è un segnale di vitale importanza, sia per Toomaj sia per la comunità iraniana.
Non a caso nel comunicato stampa dell’associazione “Movimento DVL” di Firenze, emerge l’urgenza di intervenire al più presto per poter salvare la vita a questo giovane ragazzo.
«Il movimento Donna Vita Libertà di Firenze da tempo segue le vicende dei prigionieri politici in Iran e in particolare, la nostra associazione, ha preso a cuore le sorti del rapper e operaio, Toomaj Salehi, che si trova in carcere, per avere cantato canzoni rap di protesta, da più di 7 mesi senza la possibilità di scegliere un legale, senza un vero processo e senza poter avere contatti regolari con la famiglia. Alcune fonti riferiscono le gravi condizioni fisiche e psichiche del cantante. Il regime islamico dell’Iran potrebbe mettere a morte il ragazzo da un momento all’altro.
Dopo numerose richieste da parte della nostra associazione, siamo lieti di comunicare che il consiglio comunale di Firenze, ha deciso di votare la concessione della cittadinanza onoraria a Toomaj Salehi. Una decisione importantissima che può aiutare a salvare la vita al rapper iraniano».
La cerimonia del conferimento della cittadinanza
Alle 16 del 3 luglio 2023 con l’unanimità il consiglio comunale di Firenze ha approvato la delibera per conferire la cittadinanza onoraria a Toomaj Salehi. Da ieri, quindi, possiamo dirlo: Toomaj è un cittadino onorario di Firenze.
La votazione è avvenuta a Palazzo Vecchio, ad aprire l’incontro è stata la presidente Donata Bianchi che nel suo intervento ha ricordato Toomaj Salehi, e l’impegno del Comune nella vicinanza alla rivoluzione del popolo iraniano e della lotta in nome della libertà che i cittadini/e iraniani portano avanti da mesi, concetti che sono stati condivisi da parte di tutti i consiglieri, mentre a seguire è intervenuto anche il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha ricordato il gemellaggio di Firenze con la città di Isfahan, esprimendo amarezza in quanto Isfahan è la città che da Ottobre detiene Salehi.
All’incontro sono intervenute anche alcune attiviste dell’associazione “Movimento Donna – Vita – Libertà” di Firenze, che hanno ribadito l’importanza di diffondere la voce del popolo iraniano, denunciando anche come l’inflazione abbia raggiunto livelli record e come la povertà si stia diffondendo in Iran, un’altra attivista di DVL ha riportato invece la testimonianza di un sopravvissuto all’incarcerazione in Iran, dove ha assistito a violenze e torture di qualsiasi genere, luoghi in cui non esiste alcun tipo di diritto e umanità.
Una denuncia dei metodi repressivi usati contro i manifestanti è giunta anche dalla dott.ssa Annunziata Marinari (Amnesty International Italia) che ha ricordato come il regime della Repubblica islamica abbia ucciso oltre 570 persone dall’inizio delle proteste, continuando a perpetuare sentenze di morte per chi semplicemente esprime la propria idea.
A concludere questa giornata importantissima la cugina di Salehi, Shabnam Khosravi, che in un intervento commosso e sentito ha ricordato il cugino, e come la sua musica si sia trasformata nella voce degli “ultimi”, esprimendo gratitudine verso il Sindaco e il Comune perché questo gesto di riconoscimento dimostra che «Toomaj è figlio del mondo intero perché l’arte non ha frontiere».
La vicenda Salehi: nuovi sviluppi
Mentre in Italia si attendeva la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria per Toomaj Salehi, Iran International pubblicava un articolo inerente le sue udienze in tribunale, in cui si riportavano le dichiarazioni del suo avvocato, Amir Raisian. L’avvocato Raisan ha affermato che l’accusa di “corruzione sulla terra” è quella più pesante contro Salehi, ma non è l’unica, infatti il cantante è accusato di collaborare con un governo ostile, in quanto avendo ad ottobre rilasciato un’intervista al canale CBM Media (canale canadese) la sua intervista è considerata come “cooperazione con il governo canadese” e, di conseguenza, cooperazione con un governo ostile.
Ma non finisce qui, Salehi è anche accusato di: “propaganda contro lo Stato”, “formazione e gestione di gruppi illegali con l’obiettivo di minare la sicurezza nazionale”, “collaborazione con governi ostili” e “diffusione di menzogne edincitamento alla violenza attraverso il cyberspazio e incoraggiamento individui a commettere atti violenti”.
E tutto questo per delle canzoni, ma una canzone, ci insegna Toomaj, può salvare il mondo. Oggi l’inno Zan, Zendegi, Azadi sembra risuonare ancora più forte dopo questo evento, mentre il nome di Toomaj è scolpito nei nostri cuori.
“Anche se mi dai fuoco, se mi sciogli con l’acido e
mi frantumi interamente, seppellendo ogni mio pezzo nel terreno,
germoglierò uno dopo l’altro in modo tale che non potrai contarmi”
(dalla canzone Tanabe Daar)