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Siamo stati a New York. Ecco gli scatti fotografici con cui Dania Ceragioli ha ritratto una rinnovata libertà post-pandemia che passa soprattutto attraverso l’esteriorità.
Come vivono oggi i giovani la ritrovata libertà?
Esiste un prima e un dopo e la linea di demarcazione è rappresentata dalla pandemia. Ogni ricerca, sondaggio, studio, eseguito in questi ultimi anni rivela che sono stati proprio i ragazzi a subire gli effetti più devastanti prodotti dal prolungato isolamento e dallo smarrimento conseguenti al lockdown. Questi disagi psichici riconducibili ad ansia, paura, instabilità, hanno portato allo perdita delle proprie radici. Ma è stata soprattutto la privazione della libertà, sia fisica che spirituale, a destabilizzare maggiormente. Il concetto di libertà, come noto, è strettamente legato alla consapevolezza e alla responsabilità. Dunque può essere considerato uno spazio che si conquista, si allarga spesso con fatica e non è mai assoluto.
La libertà per le strade di New York
A distanza di tempo sembra però che qualcosa stia cambiando e New York sempre all’avanguardia nelle tendenze sociali, lo sta testimoniando. La libertà ritrovata passa soprattutto dall’’esteriorità .
“Io sono questo è lo esprimo anche nel mio modo di vestirmi”. Una nuova consapevolezza sta emergendo con disinvoltura e naturalezza.
Ogni giorno si incontrano ragazzi che hanno deciso di indossare tacchi a spillo e gonne colorate e la sensazione che si ha è quella che non lo facciano per stupire ma per affermare, senza più condizionamenti, la loro identità. La libertà, ci dimostrano, è quindi anche racchiusa nel pensiero e nella fluidità di essere ciò che vogliamo.