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Da Erice a Bard, dalla Sicilia alla Val d’Aosta, ecco i piccoli borghi che abbiamo scelto di visitare.
I piccoli borghi sono le mete preferite degli italiani, un’indagine* conferma che il 72% degli intervistati per questa estate 2023 si gode la bellezza di luoghi meno esplorati. Tre italiani su 4 hanno deciso, quindi, di visitare uno dei 5500 piccoli borghi presenti in Italia, a caccia di tesori nascosti.
Ora non ci resta che partire per un tour da nord a sud, tra mare e montagna.
Erice
Voliamo a sud, nella splendida Sicilia e arriviamo in provincia di Trapani, esattamente ad Erice. L’intero borgo è dominato da un castello arroccato su uno strapiombo, da questo punto si gode di una vista unica e speciale: la pianura di Trapani, San Vito Lo Capo e le isole Egadi fanno parte di questo scenario e, se le condizioni meteo lo permettono, la vista si allarga fino a Mazara del Vallo e alle isole di Ustica e Pantelleria.
Arancini o arancine?
Caratteristici e assolutamente da provare sono gli arancini che in questa zona “sono femmine”. Ad Erice le arancine sono preparate con riso e zafferano, poi condite e infine fritte in olio bollente dopo essere state impanate. La farcitura può essere sia a base di carne che di pesce, o anche prosciutto o formaggio. Tra i dolci da gustare ricordiamo i mustazzoli, che venivano preparati nel convento delle monache di clausura. Particolari biscotti dalla forma allungata piuttosto robusti e secchi che vanno intinti in un bicchiere di vino liquoroso (passito, malvasia, marsala). La presenza di cannella e chiodi di garofano dona a questi dolci un intenso gusto aromatico.
Saliamo lo stivale ed arriviamo in Puglia, difficile scegliere una meta perché, come già detto, tutti i borghi italiani meritano almeno una visita.
Cisternino
Scegliamo di visitare Cisternino, uno dei centri della meravigliosa valle d’Itria. Siamo in provincia di Brindisi, anche se per un momento si potrebbe avere la netta sensazione di essere in Grecia: case bianche circondate dal verde di ulivi secolari. Uno dei borghi più belli della nostra Italia anche perché cittadina Slow Food per la tutela delle produzioni locali e la capacità di conservare le tradizioni gastronomiche. Cisternino, infatti, è un luogo simbolo del mangiar bene e del mangiare lentamente assaporando i prodotti a chilometro zero del territorio. Piatto tipico di Cisternino sono le “Bombette”: involtini di carne ripieni che, una volta addentati, esplodono in bocca come fuochi d’artificio. Quelle più semplici contengono prosciutto e formaggio, ma i macellai pugliesi si sbizzarriscono creandone tantissime varietà: bombette impanate, avvolte da pancetta, con speck e stracchino, con porcini e grana, al pesto genovese, gorgonzola e noci. Gli involtini vengono poi cotti sulla brace e serviti con contorno di insalata o patate alla cenere.
Non solo tradizioni culinarie, infatti molto caratteristici sono i pizzi e i merletti, realizzati soprattutto all’uncinetto, texture diverse, che si susseguono su orli che vanno a ornare tovaglie, lenzuola, asciugamani e soprattutto centrini. Una tradizione che racconta di donne chine su aghi, uncinetti e fili di cotone, che parla della dote della sposa che, seppur abbia perso il valore di un tempo, diventando il cosiddetto “corredo”, resta qualcosa dal grande valore sentimentale (oltre che artistico e quindi economico), che si tramanda di generazione in generazione.
Barga e la Garfagnana
Ci trasferiamo ora in Toscana e raggiungiamo Barga in provincia di Lucca, un’atmosfera unica e tutta da scoprire.
La piccola Barga stupisce per la sua bellezza semplice, non è un caso che questa cittadina faccia parte del circuito Cittaslow che, tra l’altro, ha come impegno quello di migliorare la qualità della vita di abitanti e visitatori. Ma i riconoscimenti di Barga non finiscono qui: è anche parte del club dei borghi più belli d’Italia, e allo stesso tempo è bandiera arancione del Touring Club Italiano. Barga è anche un punto di partenza perfetto per scoprire la Garfagnana, regione storica contenuta all’interno della provincia di Lucca, che si sviluppa nell’entroterra tra colline e montagne. Il territorio ha tanto da offrire: castagne, miele, frutti di bosco, funghi, trote, salumi di ottima qualità.
Borghetto sul Mincio e Valeggio
Risaliamo verso il nord e stavolta lasciamoci stupire dalla bellezza di un altro luogo dove il tempo sembra essersi fermato: Borghetto sul Mincio e la vicina Valeggio, i caratteristici mulini ad acqua ci regalano la bellezza di un ritmo lontano dalla frenesia moderna.
Se amiamo i percorsi a piedi potremo certamente godere maggiormente delle bellezze del luogo, tra palazzi, castello Scaligero, parchi, fiori e ponticelli. Tutto questo a mezz’ora di distanza da Verona, una delle città più romantiche al mondo con il suo balcone di Romeo e Giulietta.
Caldes
Raggiungiamo ora il Trentino, ci fermiamo in val di Sole, a Caldes, entrato a far parte da pochissimo dei borghi più belli d’Italia.
Caldes prende il suo nome da una sorgente di acqua calda e si caratterizza grazie alla presenza di un insieme architettonico armonico tra elementi rurali e segni di nobiltà, dalla sua viabilità interna storica ancora marcata e da una piazza suggestiva.
Elemento importante dell’identità di questo borgo è il suo castello, splendidamente restaurato e aperto al pubblico, sede di importanti mostre e attività culturali, ma non solo, qui scopriamo anche la Chiesa di San Rocco, con il suggestivo altare ligneo attribuito a Simone Lenner e il suo campanile a cuspide piramidale in pietra; Palazzo Manfroni, particolarmente conservato nel suo valore storico dai proprietari; il Centro Sportivo delle Contre, attrezzato per gli sport fluviali e altre discipline sportive, nonché sede di formazione per il soccorso fluviale; la coltivazione delle mele; un artigianato artistico; una vivacità culturale unica per un piccolo comune.
Bard e il Forte
Ci spostiamo ora in Val d’Aosta per la nostra ultima tappa, Bard col suo famoso Forte, simbolo di un minuscolo borgo nel quale si gode però di un’ampia offerta turistica. Uno tra i comuni più piccoli d’Italia, col suo centro storico e la sua rocca difensiva che ospita oggi musei e spazi didattici importanti quali il Museo delle Alpi, il Museo delle Frontiere, il Museo delle Fortificazioni, le Prigioni del Forte e Le Alpi dei Ragazzi.