Ultras Roma, dopo il furto dello striscione ai Fedayn si ripopola il muretto della Sud

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Ultras Roma, dopo il furto dello striscione ai Fedayn si ripopola il muretto della Sud


Ecco il “Gruppo Quadraro”, sistemato sul gate 17 della curva giallorossa 

Sabato 4 febbraio di quest’anno, ore 20.00 circa, Roma-Empoli è appena terminata. Il pubblico giallorosso defluisce dallo stadio, soddisfatto della vittoria 2-0 sui toscani. A piazzale Mancini, poco più di un chilometro dallo stadio Olimpico, un gruppo di ultras romanisti viene attaccato da un manipolo di hooligans serbi che, dopo ore nascosti in una aiuola, assalta i capitolini e “sottrae” circa 10 vessilli (tra drappi, bandiere e striscioni) al noto gruppo Fedayn, da sempre punto di riferimento della curva sud.

Chi erano i Fedayn Roma


I Fedayn Roma sono stati fondati nel 1972 da Roberto Rulli (ultras molto conosciuto e rispettato anche dalle tifoserie avversarie, scomparso prematuramente il 19 maggio 1990, quando aveva appena 31 anni). https://www.laredazione.net/fedayn-roma-lo-striscione-esposto-e-bruciato-a-belgrado/

Pochi giorni dopo quel clamoroso gesto, che ha lasciato tutti attoniti, nella curva della Stella Rossa Belgrado, tra le più famose per la carica estremista dei suoi supporter, quasi tutti i simboli dei Fedayn Roma vengono esposti e bruciati come “trofei di guerra” sottratti al nemico. Si “salvano” dal pubblico ludibrio dei serbi solo una bandiera con l’effige di Roberto Rulli e un enorme striscione bianco con scritta rossa (‘Brigata Roberto Rulli’). I serbi hanno così mostrato il loro rispetto verso il capo ultras che non c’è più (https://www.laredazione.net/gli-scontri-tra-ultras-e-quel-rispetto-verso-chi-non-ce-piu/), ma per il gruppo che proprio Rulli contribuì a far nascere negli anni ’70 lo smacco è fortissimo ed irrecuperabile. Quei vessilli persi nello scontro coi serbi sono un punto di non ritorno. 

Codice ultras e nuove sfide

Domenica 17 settembre, riecco di nuovo Roma-Empoli in campionato: al minuto 72 esatto, sulla storica vetrata/muretto (gate 17) della curva sud, abituale ritrovo dei Fedayn, ecco comparire un nuovo vessillo, sfondo rosso e scritta in giallo, “Gruppo Quadraro”. Il Quadraro è uno dei rioni più popolari della Capitale, da sempre cuore degli ultras giallorossi più fedeli ed agguerriti. Del Quadraro sono proprio i Fedayn. Si vuole così provare a ridare vita alla storicità di un gruppo di fatto sciolto, alla luce dell’affronto subito, ma comunque presente sotto nuova veste. 

Ultras e globalizzazione, allerta continua per le alleanze internazionali

In generale, il panorama ultras resta, oggi come nei decenni scorsi, un sottoinsieme sociale enigmatico e pieno di contraddizioni, in continua evoluzione e con mille risvolti, tutti difficili da capire e interpretare. A distanza di 50 anni dalla sua diffusione nelle curve degli stadi di tutto il mondo, rimane un fenomeno molto profondo nel sentimento collettivo ed è una radicata forma di aggregazione sociale, capace di trasmettersi di generazione in generazione, tanto in Italia quanto nel resto del mondo. 

Da tempo, non a caso, le forze dell’ordine e coloro che monitorano il tifo organizzato, negli stadi come nei palazzetti del basket, tengono d’occhio le amicizie che ormai superano i confini nazionali e creano gemellaggi internazionali. Incroci a volte anche politici, generalmente di pura alleanza sportiva. 

Ultras e hooligans sono ormai globalizzati ed in questo quadro complesso si innesta quanto avvenuto ai Fedayn Roma, attaccati dai rivali serbi di Belgrado anche in virtù della storica amicizia tra curva sud giallorossa con i croati dei “Bad Blue Boys” di Zagabria. Gli stessi ultras giallorossi, peraltro, sono amici degli ultras greci del Panathinaicos, a loro volta acerrimi rivali dei supporters dell’Olympiacos Pireo di Atene (gemellati guarda caso con gli hooligans di Belgrado). 

Atene, agosto scorso: sangue sulla Champions League 

Non più tardi di 40 giorni fa, ad Atene, feroci e sanguinosi scontri tra le opposte fazioni di Aek Atene e Dinamo Zagabria (prima del match dei preliminari di Champions League) sono culminati con la morte di giovane tifoso greco (https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2023/08/08/follia-ultra-ad-atene-ucciso-tifoso-e-champions-rinviata-_499427ef-5c71-4890-b8d1-aa012108fb88.html). Un nuovo episodio che conferma come, ormai, l’internazionalizzazione degli ultras e degli scontri che spesso caratterizzano le rivalità, sono un problema amipo e diffuso.