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Gli 007 nel mirino di Cantone


Il ministro Crosetto a colloquio con Cantone sull’Agenzia dei servizi segreti italiani per l’estero, ecco alcuni dubbi emersi.

Ridimensionare le vicende e smontare le ricostruzioni sono esercizi all’ordine del giorno nei palazzi del potere, sin dalla notte dei tempi. È quanto sta provando a fare, nelle ultime settimane, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, dopo un articolo di Marco Lillo sul “Fatto Quotidiano” che raccontava le sue accuse, messe a verbale davanti al procuratore di Perugia Raffaele Cantone, nei confronti del direttore dell’Aise, il generale Gianni Caravelli, criticato per non fornire informazioni, né cooperare.

Che cos’è l’Aise

L’Aise è l’agenzia dei servizi segreti italiani per l’estero, con il compito prevalente di svolgere attività di intelligence al di fuori del territorio nazionale. I sospetti del Ministro nei confronti degli 007 riguardavano probabili fughe di notizie su dati sensibili personali finiti sui giornali. Il tutto come ripicca per delle mancate conferme in posizioni di vertice di società partecipate di Stato. 

Crosetto, ecco cosa racconta a Cantone

Il caso comincia il 22 gennaio 2024, quando Cantone si reca a Roma per sentire Crosetto nel suo ufficio. Il ministro è infastidito da due articoli del quotidiano “Domani” che raccontano del colloquio per l’assunzione della moglie del ministro con l’Aise tra 2019 e 2020. Il secondo trattava della casa in cui Crosetto viveva da mesi senza pagare l’affitto, di proprietà del figlio dell’imprenditore Carmine Saladino il quale, quando era presidente dell’Associazione Imprese Settore Difesa, aveva anche incassato un bonifico di 124 mila euro dalla Sio, società del settore intercettazioni in seguito acquisita da Saladino. Di tutti questi episodi il titolare della Difesa ne avrebbe parlato anche con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il sottosegretario Alfredo Mantovano, che detiene la delega per i servizi.

A Cantone, Crosetto avrebbe anche aggiunto che i rapporti con l’Aise «non erano particolarmente buoni perché ho contestato in più di un’occasione mancate informazioni al ministero della Difesa che avrebbero potuto anche creare problemi alla sicurezza nazionale».

A Settembre, arriva la notizia dalla Procura di Perugia che un uomo dell’Aise risulta indagato nell’inchiesta sul noto caso dossieraggio, che riguarda già il sottufficiale della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e un ex sostituto procuratore della Direzione nazionale Antimafia, Antonio Laudati. Alfredo Mantovano a questo punto rilascia una nota in cui ringrazia il Direttore dell’Aise Caravelli «e gli uomini e le donne appartenenti all’Agenzia informazioni e sicurezza esterna per lo straordinario lavoro svolto al servizio della Nazione». Anche alle orecchie dei più distratti, le parole di Mantovano tradiscono quantomeno una divergenze all’interno delle figure più strategiche del Governo. Per smontare l’incendio, il Ministro della Difesa fa sapere che non ci sia alcun contrasto con il sottosegretario con delega ai servizi e che anzi la sua nota è stata concordata, al fine di smentire la pericolosa ricostruzione del “Fatto” basata su una parte della denuncia. La risposta del quotidiano diretto da Peter Gomez non si fa attendere e pubblica integralmente il verbale della registrazione delle sommarie informazioni rese da Crosetto a Cantone. Emergono i sospetti di essere intercettato, spiato, con possibili coinvolgimenti di 007 stranieri. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/14/nessuna-pericolosa-ricostruzione-o-mistificazione-da-parte-del-fatto-ecco-il-verbale-integrale-del-ministro-crosetto/7693601/

Una frattura evidente fra due istituzioni chiave dello Stato che ha fatto scattare l’allarme rosso a Palazzo Chigi. E che non ha lasciato indifferente il Copasir, il Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Lorenzo Guerini che ora sul caso vuole vederci chiaro e ha programmato un ciclo di audizioni per approfondirlo.

Crosetto ha fatto sapere di essere lieto di riferire. E non aspetta altro