Elezioni americane, ecco le differenze tra Trump e Harris

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Elezioni americane, ecco le differenze tra Trump e Harris


Tasse, migranti, politica estera, aborto, droghe leggere e farmaci: abbiamo analizzato le principali differenze tra i due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti.

Il 5 novembre si chiuderà il sipario sulle elezioni presidenziali americane. Gli elettori si sono trovati di fronte a una scelta significativa: decidere fra la vicepresidente democratica Kamala Harris e l’ex presidente repubblicano Donald Trump. I due candidati propongono visioni diverse per il futuro del Paese e affrontano i temi come inflazione, economia, sicurezza, politica estera e diritti civili con approcci differenti.

Tasse, le differenze tra Harris e Trump

Per quanto riguarda le tasse, Harris punta ad aumentare la pressione fiscale sulle grandi imprese e sui cittadini con redditi superiori ai 400.000 dollari, vuol garantire invece una minore incidenza sulle famiglie con figli attraverso l’espansione dei crediti d’imposta. Trump propone una serie di tagli fiscali significativi, soprattutto per le fasce di reddito più elevate, estendendo quelli già introdotti durante la sua presidenza. Ha promesso di finanziare queste misure attraverso una crescita economica sostenuta e l’imposizione di nuovi dazi sulle importazioni. Gli analisti, tuttavia, avvertono che entrambi i piani fiscali potrebbero contribuire ad aumentare il deficit, ma quello del tycoon risulta sicuramente più rischioso sul lungo periodo.

Migranti, la differenza tra Harris e Trump

Kamala Harris avendo maturato una lunga esperienza come procuratrice in California si è impegnata a contrastare il traffico di esseri umani e a gestire la crisi del confine meridionale attraverso investimenti mirati nei paesi d’origine dei migranti. I numeri degli arrivi alla frontiera negli ultimi tempi sono calati e la politica sostiene che una gestione collaborativa con il Messico e altri paesi dell’America Centrale sia cruciale. Trump vorrebbe introdurre misure drastiche, come il completamento del muro al confine e una campagna di deportazione di massa. Ha promesso di adottare una linea dura anche contro i cartelli della droga e di voler utilizzare l’esercito per contrastare le gang per garantire la sicurezza nelle città americane. Tuttavia, queste proposte potrebbero incontrare significative difficoltà legali e operative.

Aborto, le differenze tra Harris e Trump

Harris ha fatto del diritto all’aborto in tema cruciale della sua campagna e continua a sostenere una legislazione che garantisce i diritti riproduttivi e di affermazione di genere a livello nazionale. Trump ha faticato a trovare un messaggio coerente sull’interruzione della gravidanza, come quello sulle terapie ormonali, cambiando opinione più volte. Tuttavia i tre giudici nominati alla Corte Suprema mentre era presidente sono stati determinanti per ribaltare il diritto costituzionale all’aborto, sancito da una sentenza del 1973 nota come Roe v Wade.

Politica estera, le differenze tra Harris e Trump

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, Harris intende sostenere l’impegno degli Stati Uniti “per tutto il tempo necessario”, continuando la linea tracciata dall’amministrazione attuale oltre a rafforzare le alleanze NATO. Ha anche dichiarato che l’America deve mantenere il suo ruolo di primo piano nella competizione con la Cina.
Trump, invece, si propone di adottare una politica estera isolazionista e di porre fine alla guerra in Ucraina in tempi rapidi tramite negoziati con la Russia, una prospettiva che secondo alcuni esperti potrebbe favorire Putin. Inoltre, il candidato repubblicano sostiene una posizione fortemente pro-Israele ma non ha specificato come intenda affrontare il conflitto in corso a Gaza.

Ambiente, le differenze tra Harris e Trump

L’ambiente è un altro punto di divergenza tra i due sfidanti. Harris ha sostenuto la transizione verso le energie rinnovabili tramite l’Inflation Reduction Act, che prevede incentivi per veicoli elettrici e altri investimenti verdi. Ha però modificato la sua posizione sul fracking, un tema controverso per gli ambientalisti.
Trump ha una posizione opposta, vuole promuovere nuove trivellazioni nell’Artico e revocare le diverse regolamentazioni ambientali introdotte negli ultimi anni. La sua campagna critica l’adozione delle auto elettriche e spinge per un ritorno alla produzione tradizionale di energia.

Marijuana e farmaci

Kamala Harris punta a rendere più accessibili i farmaci da prescrizione e a limitare i prezzi dell’insulina, estendendo i progressi fatti sotto Biden. Sul fronte legislativo, propone la depenalizzazione della marijuana per uso ricreativo, sottolineando come le pene attuali colpiscano in modo sproporzionato le comunità afroamericane e latine.

Trump, sebbene abbia proposto di smantellare l’Affordable Care Act, non ha specificato dettagli su un eventuale piano alternativo. Sulle sostanze stupefacenti ha ammorbidito la sua posizione: “gli adulti potranno detenere piccole quantità di marijuana per uso personale”. Le elezioni del 2024 appaiono quindi come un referendum su due visioni molto diverse del futuro americano e internazionale. Mentre Kamala Harris punta su un’agenda progressista e sociale, orientata alla giustizia economica, Donald Trump propone una visione conservatrice incentrata sulla sicurezza interna, su una politica estera solitaria e su una spinta all’autonomia energetica.

Qualora siano i risultati di questa storica consultazione avranno conseguenze geopolitiche di grande rilievo in tutto il mondo, soprattutto per le relazioni con Europa e Cina e per il futuro dell’alleanza NATO.