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La nostra inviata a New York, Dania Ceragioli, ci racconta perché il dibattito si è particolarmente acceso dopo i casi di Florida e Arizona.
Negli USA, dopo il ribaltamento della sentenza Roe v. Wade, annullata dalla Corte Suprema il 24/06/2023, ogni Stato ha acquisito il diritto di controllare l’accesso alle pratiche abortive o di vietarle completamente. Inevitabilmente in tutto il Paese questo ha generato un grande disorientamento e, proprio in questi giorni, il dibattito si è particolarmente inasprito a causa di quanto accaduto in Florida e Arizona.
L’aborto in Florida, il caso
Il caso legale è esploso dopo che nello stato del sole, la Corte Suprema ha confermato il divieto di interrompere una gravidanza solo dopo le sei settimane, avallando la legge votata nel 2023 dal Parlamento locale, firmata dal governatore Ron De Santis. L’interruzione oltre questo periodo sarà consentita soltanto in caso di rischio di morte della gestante.
L’aborto in Arizona, la legge ripristinata
In Arizona invece la Camera dei Rappresentanti dello Stato è riuscita a bloccare la Corte Suprema che, anche in questo caso, cercava di ripristinare il divieto quasi totale di abortire, sancito nel 1864. Tutto ciò è stato possibile grazie a tre repubblicani che, sostenuti dalla governatrice democratica Katie Hobbs, hanno dato parere contrario. Tuttavia, dovranno decorrere 90 giorni dopo la chiusura della sessione legislativa prima che l’abrogazione entri in vigore e ripristini la legge del 2022 che permette l’interruzione di gravidanza fino a 15 settimane.
I cattolici americani, cosa pensano dell’aborto
Tutto quanto accade mentre un sondaggio promosso da Pew Research Center, un’organizzazione di ricerca statunitense specializzata in questioni sociali, ha rilevato che in America il 39% dei cattolici, nonostante la posizione della Chiesa, è favorevole all’aborto.
Trump e la sua posizione sull’aborto
Anche l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha finalmente chiarito la sua posizione in merito alla questione. Il Tycoon si è mostrato meno radicale rispetto alle posizioni intraprese in passato, Le preoccupazioni per una nuova sconfitta elettorale e i rapporti complessi con una parte del suo elettorato femminile lo hanno portato a prendere le distanze dai pro-life e dalle loro battaglie. Trump ha infatti sostenuto che dovranno essere i singoli Stati a decidere sul diritto all’aborto e che la possibilità di ricorrere all’interruzione di gravidanza debba essere tutelata in caso di stupro, incesto e rischi per la vita della madre, si è mostrato favorevole pure alle pratiche di fecondazione in vitro.
L’aborto in Europa
L’interruzione di gravidanza fa discutere anche nel Vecchio Continente, “sempre più preoccupato” dalle posizioni di Ungheria e Polonia. Il Parlamento europeo si è infatti affrettato a votare, per introdurre l’aborto tra i diritti fondamentali, mentre intanto la Francia lo ha già inserito in Costituzione.
In Italia
In Italia invece, in questi giorni, il Senato ha votato un provvedimento che consente alle associazioni anti-abortiste di operare all’interno dei consultori familiari. Il provvedimento per le modalità e le tempistiche in cui è stato approvato ha sollevato diverse polemiche. Il permesso all’attività di gruppi di “supporto alla maternità” rivolto a donne che vogliono interrompere la gravidanza è stato infatti inserito nel decreto sulle misure finanziate dal Pnrr.