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di Maria Elena Mele
Spilamberto – Il viavai dei mezzi pesanti, mini ruspe che lavorano, gru che innalzano i pilastri di un edificio e di pari passo nascono anche i collegamenti viari. Sta cambiando i connotati il comparto industriale Rio secco sud area che si trova nell’immediata periferia di Spilamberto a pochi chilometri di distanza dal casello autostradale di Modena Sud. In quella zona nascerà un polo di smistamento di Amazon, il secondo più grande dell’Emilia Romagna, il primato spetta a quello di Castel San Giovanni nel piacentino, e il terzo a livello nazionale. La scelta del colosso americano è ricaduta sull’area di proprietà della società Vailog, attiva nel settore dello sviluppo immobiliare per la logistica che collabora anche con Zalando e Leroy Merlin.
La zona, fino al 2002, era a destinazione agricola; poi, con una delibera prevista dal piano regolatore, fu convertita in comparto produttivo con l’obiettivo di permettere lo sviluppo di nuove aziende.
L’area per tanti anni non aveva suscitato l’interesse degli imprenditori e si era creato uno stallo temporale la cui caratteristica era la poca appetibilità del territorio. La crisi economica di quegli anni aveva contribuito a non incentivare l’investimento di attività produttive, artigiani e commerciali. Forse è tra questi sottoboschi dormienti (ma non inattivi) che sono nate le prime dichiarazioni di interesse. C’erano però alcuni aspetti da rivedere. L’allora proprietario dell’area (Gruppo Piacentini) propose di suddividere l’area in lotti, con 46 capannoni di piccole dimensioni, e permettere alle imprese artigiane di essere inserite in un comparto prettamente industriale. Un’idea che trovò il parere favorevole dell’amministrazione comunale. I venti del cambiamento ancora non soffiavano. Si arriva al 2011 con una ulteriore variazione urbanistica al Piano particolareggiato approvato dal Consiglio Comunale di Spilamberto che prevedere oltre l’inclusione dell’ultimo pezzo di terreno agricolo in area industriale, la possibilità ai proprietari dell’area di poter apportare una modifica alla struttura e, quindi, l’opportunità di costruire anche un unico capannone anziché 46 di piccole dimensioni. Nel frattempo Piacentini è fallito e l’area, con il benestare dei creditori del gruppo modenese, è stata acquisita da Vailog. Si arriva al 2018 e la voce di un interesse di Amazon (che è gestore del futuro polo logistico) verso Spilamberto si fa più insistente, fino ad arrivare al 2021, quando l’accordo tra le parti è stato raggiunto. In poco tempo sono iniziati i lavori della società Vailog che sta costruendo il nuovo magazzino il cui scheletro è visibile solo se ci si avvicina con l’auto al cantiere.
La realizzazione del magazzino non ha mancato di suscitare qualche disappunto soprattutto tra gli ambientalisti locali che, tra le altre cose, hanno aggiunto sul piatto della bilancia la sostenibilità ambientale e l’aumento del traffico in quella zona.
“Stiamo parlando di un’area che è stata votata come industriale, – precisa il sindaco di Spilamberto, Umberto Costantini – per me è importante fare questo tipo di chiarezza. Inoltre è una zona che è vicinissima al casello. Io preferisco che un’area sia fatta lì piuttosto che ai piedi delle colline, ad esempio”. Lo stesso primo cittadino non nega che ci sarà un aumento veicolare: “È una cosa vera, ma se lì ci fossero stati 46 capannoni, con le rispettive aziende, avrebbero comunque creato traffico, magari non tanto quanto quello di Amazon, però sicuramente non coordinato come quello di Amazon”. E questo per il sindaco è un aspetto positivo. Sul fronte della qualità dell’aria, la zona della Pianura Padana è una delle più inquinate a livello europeo. Umberto Costantini ricorda il Comune di Spilamberto, al pari di altri Enti Locali ed imprese, è inserito in una rete europea per sviluppare la tecnologia dell’idrogeno e dichiara: “Credo che nei prossimi anni ci sarà una conversione più sostenibile anche dei mezzi di trasporto e anche del parco macchine”.
Rassicurazioni sono arrivate anche da Amazon che ha previsto azioni per ridurre l’impatto ambientale. In particolare, l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla copertura della struttura che produrranno l’energia necessaria, inoltre i parcheggi saranno dotati di colonnine di ricarica per le auto elettriche. È stata prevista una riqualificazione delle aree verdi, creando dei percorsi ambientali nell’ambito di un progetto paesaggistico di rinascita “per preservare l’equilibrio e la biodiversità delle aree presenti limitrofe al Rio Secco che prevede la piantumazione di essenze autoctone”.
Altro aspetto da non sottovalutare, soprattutto di questi tempi, è l’indotto occupazionale. A Spilamberto sono previsti oltre 200 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro il 2023. I dipendenti del centro si occuperanno di smistare e preparare i pacchi, provenienti dai centri di distribuzione, per la spedizione ai depositi di smistamento, prima della consegna finale ai clienti. Non è escluso che tra le figure ricercate ci siano opportunità di lavoro per magazzinieri, operatori logistici e amministrativi.
La visione futuristica del sindaco Costantini lo porta a sottolineare: “Abbiamo cercato di vedere le cose in prospettiva perché altrimenti ci fermiamo all’esistente e fermarsi all’esistente in un mondo che cambia vuol dire andare indietro come modello”.
Il sindaco, insomma, manda in campo la formazione ideale per far sì che Spilamberto sia protagonista della nuova sfida e non semplice spettatore di un’occasione persa. Il tempo, anche breve, saprà dirci se la direzione dello sguardo era quella giusta.