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L’ejiao, una gelatina di asino, è un rimedio popolare usato in Cina che sta portando alla uccisione di tanti animali, anche con pratiche crudeli.
L’asino è ritenuto da sempre uno degli animali più mansueti e sembra impensabile che ancora oggi possa essere oggetto di crudeltà solo per favorire il commercio di un prodotto della tradizione cinese. Su questo abbiamo intervistato Luigi Dell’Aquila* che da tempo si interessato a questa pratica.
Gli asini, ci aiuta a conoscere meglio questi animali?
“L’asino se trattato bene può vivere fino a 25 anni e qualche volta anche di più. La durata della gravidanza è poco più di un anno (380 giorni). Le femmine possono generare già a due anni mentre per il maschio ci vuole un po’ di più, circa 30 mesi. L’asino è un animale mansueto, dolce e ha la cattiva fama di essere cocciuto o testardo perché delle volte si blocca e si rifiuta di andare avanti. Si comporta così solo per prudenza, magari perché ha fiutato qualche pericolo oppure perché se continuasse a camminare potrebbe inciampare e, non essendo veloce, diventerebbe facile bersaglio di predatori. E’ un animale molto intelligente, i legami di amicizia durano per tutta la vita e quello che ha conosciuto o qualsiasi esperienza vissuta se lo ricorderà per sempre”.
Parliamo ora dell’ejiao, rimedio alquanto discutibile, frutto della tradizione millenaria cinese, non riconosciuto dalla medicina ufficiale, ci spiega in cosa consiste il prodotto?
“La crudeltà verso gli asini per produrre l’ejiao è enorme. Vengono trasportati su grandi distanze utilizzando camion o anche a piedi, senza alcun riposo, né cibo, né acqua, per cui molti collassano, alcuni muoiono prima di arrivare al mattatoio, altri si ammalano o si feriscono e non riescono a stare in piedi, il tutto senza ricevere alcuna cura o attenzione. Prima di essere uccisi crudelmente, possono rimanere in attesa anche per giorni e a volte vengono picchiati e bastonati, come testimoniato da alcuni video ripresi dall’associazione PETA Asia. I più fortunati muoiono subito, ma il più delle volte accade che vengono scuoiati prima che sopraggiunga la morte.
L’ejiao praticamente è gelatina di asino. Diciamo subito che l’ejiao non è un rimedio riconosciuto dalla medicina ufficiale. L’ejiao è una sostanza gelatinosa estratta dalla bollitura della pelle dell’asino. Viene utilizzato in Cina, ma anche in altri Paesi asiatici. La Cina è il primo consumatore al mondo e fa parte della tradizione cinese da oltre duemila anni. Questo rimedio popolare viene utilizzato principalmente per equilibrare l’energia vitale dello Yin e dello Yang, ma anche contro le emorragie, per rinforzare le ossa, i muscoli, per i prodotti di bellezza, ecc.
L’ejiao viene venduto puro (è un gel duro in barrette) oppure sotto forma di liquido o pillole a cui vengono aggiunte erbe e/o altri ingredienti anche di origine animale.
Inizialmente l’ejiao veniva utilizzato soltanto dalla famiglia reale, ma successivamente si è esteso anche al popolo. In Cina, nel corso dell’ultimo decennio, a causa della credenza che l’ejiao riesce a combattere anche l’invecchiamento e ad aumentare la libido, c’è stato un incremento esponenziale della richiesta a tal punto che gli asini in Cina (quelli allevati e quelli liberi) non sono più sufficienti e questo ha dato il via oltre al commercio internazionale legale di pelle d’asino, anche a organizzazioni criminali che hanno preso di mira i più poveri e in particolare i Paesi africani.
L’Africa, dove vivono i due terzi dei 53 milioni di asini di tutto il mondo, è il principale esportatore di pelle di asino. Questo ha fatto lievitare i prezzi per l’acquisto dell’asino, privando le comunità rurali più povere di quel minimo per sopravvivere. Infatti, per queste popolazioni, gli asini rappresentano una indispensabile fonte di sostentamento perché aiutano a trasportare beni di prima necessità come l’acqua da chilometri di distanza, portano i bambini a scuola, assistono nella costruzione e nell’agricoltura, trasportano merci da e per il mercato e portano anche gli anziani e i malati in ospedale.
A rendere impossibile la vita a queste comunità, oltre all’aumento dei prezzi, ci sono anche i furti di asini che vengono scuoiati durante la notte e i loro resti ritrovati dai proprietari disperati.
Le pelli vengono importate in Cina anche dal Sud America e da alcune zone dell’Asia. Un dato certo è che il commercio legale e il bracconaggio in Africa, come nel resto del mondo, è aumentato a dismisura rischiando di far estinguere questo animale. Secondo The Donkey Sanctuary, un’associazione britannica, con diffusione internazionale, nata nel 1969 che si occupa del benessere degli asini, ogni anno nel mondo vengono uccisi quasi sei milioni di asini e, considerata la richiesta crescente, tra poco si arriverà a sette milioni.
Agli inizi del 2018 la National Health and Family Planning Commission della Cina ha comunicato sui media cinesi (dopo alcune ore i post sono stati bloccati) che l’ejiao è solo pelle di asino bollita e che le sue indicazioni sulla salute sono state sopravvalutate. Eppure il commercio ha continuato a proliferare”.
* Presidente di Futuro Vegan ODV di Arezzo e segretario di Gabbie Vuote ODV di Firenze.