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Campania- Regionali 2025, poche idee ma confuse

Si avvicina la scadenza elettorale, nella confusione generale. “Poche idee, ma confuse”: se si chiedesse oggi, ad un elettore campano, qual è la situazione politica regionale, ad un anno circa dal voto, la risposta sarebbe da affidare al grande Ennio Flaiano.

Salvini sui social condivide De Luca

Uno degli esempi concreti della confusione, che per ora pare la faccia da padrona in Campania, viene dato dal profilo social di Matteo Salvini. Seguito su facebook da circa 5 milioni di follower, il leader leghista lo scorso 14 ottobre ha condiviso una frase al veleno  del governatore Vincenzo De Luca, che aveva attaccato il suo partito (“Il Pd non è credibile per governare l’Italia”)

De Luca autocandidato

Sempre il governatore, nel suo ragionamento, aveva detto: “Il destino della Campania si decide in Campania, non a Roma. Se non lo hanno ancora capito lo ripeteremo con maggiore forza“. Ed ancora: “In Campania all’ultimo congresso, il 70% non ha appoggiato la mozione Schlein. Il motivo del commissariamento del partito regionale è tutto qui. Una vergogna. Sono più di due anni che il partito è commissariato. Neanche nella Nord Corea di Kim Jong-Un, altro che democrazia“. L’ex sindaco di Salerno ha quindi ribadito di volersi ricandidare per il terzo mandato: “Mantenendo il commissariamento in Campania, a Roma pensano di far partire dei ricatti, di farci snervare e portarci all’esaurimento. Non perdete tempo, io mi candido comunque“.

Fedelissimi deluchiani al centro di indagini delicate 

A scatenare il terremoto campano, con lo scontro tra De Luca e parte del Pd, sono stati anche i recenti sviluppi giudiziari. Agli inizi di ottobre è finito agli arresti Franco Alfieri, Presidente della Provincia di Salerno, deluchiano di primo rito, finito al centro di indagini su presunti appalti truccati. Poche settimane dopo è toccato a Luca Cascone, Presidente della commissione regionale Trasporti, che si è visto perquisire casa e ufficio. Da anni al fianco di De Luca, prima in amministrazione a Salerno e poi in Regione, Cascone è un pupillo del governatore. 

Parte dei democrat contro il governatore

Proprio le indagini che hanno coinvolto i fedelissimi deluchiani hanno contiribuito ad aprire il dibattito interno al Pd, con particolare attenzione alla questione morale. E quindi anche politica sulla futura guida della Regione più importante del Sud. I malumori interni ai democrat, nei confronti del governatore, sono ormai evidenti. Più di un esponente ha criticato De Luca. Ed uno in particolare, Sandro Ruotolo, europarlamentare, ha parlato di “sistema di potere” aggiungendo che occorre fermare il “partito delle fritture” (riferendosi alle clientele elettorali ed al soprannome che proprio Alfieri si vide affibbiare da De Luca nel 2016, in una riunione con decine di amministratori locali in vista dell’allora voto referendario).  

Nel centrodestra tutto tace, o quasi

Anche sotto l’altra metà del cielo politico campano, per ora, le cose non sono chiare. Forza Italia, ad esempio, con uno dei suoi leader regionali, Fulvio Martusciello. Deputato Europeo tra i più  votati, ha rivendicato la leadership moderata nella designazione del prossimo candidato governatore. Fratelli d’Italia, da parte sua, vuole provare a giocare la partita con un suo uomo, magari Edmondo Cirielli, già in passato Presidente della Provincia di Salerno, parlamentare di lungo corso, attualmente Viceministro agli Esteri. Sullo sfondo, intanto, cresce la figura di Catello Maresca, già magistrato di punta nella lotta alla mafia, capo dell’opposizione al sindaco Pd al Comune di Napoli (Manfredi) che si è reso promotore della giornata anticamorra istituita dalla Città partenopea e ha mobilitato migliaia di giovani e cittadini. 

Quale legge elettorale?

Come abbiamo già scritto nei mesi scorsi (https://www.laredazione.net/regionali-in-campania-quando-si-vota-con-o-senza-de-luca/), mentre partiti e coalizioni si incontrano e si scontrano, in vista delle regionali, al centro del dibattito, c’è anche la possibile modifica della legge elettorale regionale e addirittura dello Statuto. Tracce evidenti, agli atti del consiglio regionale, per ora non se ne vedono. Ma i ben informati si dicono certi che a breve la Commissione Affari generali e la Commissione Statuto metteranno mano a proposte di modifica, affrontando anche l’intricata questione giuridica sul terzo mandato di De Luca, compresa la effettiva possibilità tecnica che si possa realmente candidare per continuare a guidare la Campania.