Caso Cospito, su cosa deve decidere la Cassazione

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Caso Cospito, su cosa deve decidere la Cassazione


La Corte dovrà decidere sul ricorso dell’avvocato di Alfredo Cospito, contro il verdetto del Tribunale di Sorveglianza di Roma che nel dicembre del 2022 confermò la decisione del 41 bis, assunta dal ministro Cartabia.

C’è molta attesa per la sentenza di oggi 24 febbraio da parte della Cassazione sul caso Cospito. Intorno al Palazzaccio, nel frattempo c’è un’allerta alta: sono attese manifestazioni anarchiche e disordini, per questo è stato previsto anche il divieto di posteggio per un lungo tratto del Lungotevere.

Su cosa è chiamata a decidere la Cassazione e, in particolare, i cinque giudici?

Si discuterà il ricorso dell’avvocato Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito, contro il verdetto del Tribunale di Sorveglianza di Roma che nel dicembre del 2022 confermò la decisione del 41 bis, assunta dal ministro Cartabia.

Cosa può decidere la Cassazione oggi 24 febbraio?

Può assumere tre decisioni diverse. Vediamo quali possono essere e le possibili conseguenze di ogni decisione. La prima: il ricorso dell’avvocato Rossi Albertini viene dichiarato inammissibile. La seconda decisione potrebbe essere: il ricorso viene giudicato ammissibile, ma viene rigettato.  La terza sentenza potrebbe essere che la Cassazione, come da richiesta del  sostituto procuratore generale Gaeta, ritenga che sia rivedibile la decisione del tribunale di sorveglianza.

In questo caso,  la Cassazione può assumere due valutazioni diverse: la prima è che decida direttamente di annullare il provvedimento del tribunale di sorveglianza che confermava la decisione del ministro Cartabia di applicare a Cospito il 41bis; la seconda è che chieda al tribunale di sorveglianza di pronunciarsi nuovamente sulle motivazioni che lo hanno portato a confermare il 41bis ad Alfredo Copsito.

In conclusione, se le decisioni della Corte dovessero ricadere tra le prime due, per Cospito resterebbe confermato il 41bis. Nell’ultima ipotesi che è quella in cui si chieda al tribunale di sorveglianza di riformulare le ragioni della sentenza, resterebbe al 41bis fino alla decisione del tribunale. In tutti e tre i casi, fa sapere il legale di Cospito, il suo assistito continuerebbe il digiuno che dura da 125 giorni, anzi sospenderebbe anche gli integratori che ha accettato di assumere in attesa della decisione odierna.

Solamente nell’ipotesi, quindi, che la Cassazione decida direttamente di annullare la decisione del tribunale di sorveglianza, Cospito interromperebbe il digiuno.