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di Roberta Caiano
Ogni epoca ha le proprie tendenze ma con il trascorrere del tempo non tutte passano di moda, anzi spesso ritornano più forti di prima. Il mondo del web, e dei social in particolare, lo sa bene. Dall’avvento della rete e dei social network le novità non hanno smesso di susseguirsi in un’escalation vertiginosa, fino a rendere “vecchio” e antico quello che fino a poco tempo prima era considerato innovativo o intoccabile. Anche i social più tradizionali, come Facebook, tendono ad attualizzarsi in base all’evolversi della società e dei cambiamenti mondiali rendendo il loro uso sempre più indispensabile da un punto di vista individuale e professionale. Ma così come i social si trasformano, lo stesso accade alle generazioni che, di volta in volta, necessitano di esigenze diverse e di novità che non possono non essere prese in considerazione.
E’ il caso ad esempio di Tik Tok, la piattaforma social più famosa al mondo che abbraccia tanti giovanissimi, ma anche molti adulti, rendendosi sempre più strumento di aggregazione e immediatezza comunicativa. Attraverso la brevità dei suoi video, la viralità di questa applicazione è garantita così come anche il suo successo, diventando sempre più strumento trasversale e di impatto, spesso con conseguenze non del tutto positive per i più piccoli. Sono sempre di più, infatti, i minorenni che utilizzano questo social e i pericoli derivanti da challenge e sfide possono far perdere il senso del gioco e della realtà. Per questo i controlli sulla privacy e sulla modalità d’uso dei social negli ultimi tempi si è molto intensificata, così come si è rafforzato l’intreccio tra i vari canali multimediali. La caratteristica dei social network è quella, appunto, di creare una rete sociale virtuale, diventando sempre più ambiti nell’accettazione reale e abbracciando sempre più media differenti. L’esempio di Youtube che dal 2017 è diventato un prodotto di streaming Tv con oltre 70 canali permette di rendere ancor di più l’idea di quanto le nuove tecnologie siano testimonianza concreta dell’incrocio tra analogico e digitale.
Anche il più tradizionale dei prodotti tecnologici ormai sta subendo delle variazioni, rendendo indispensabile trovare una chiave sempre più esclusiva e di primato per entrare nei nostri smartphone. Quanto più aumenta il desiderio di essere parte di una comunità, tanto più cresce l’interazione tra reale e virtuale, accrescendo il processo di non esclusione o estraneità dal proprio tempo. L’ultimo esempio riguarda il social di ultima generazione, Clubhouse, che nella sua esclusività sta diventando il frutto ambito degli utenti, e non solo. Nato a marzo del 2020, Clubhouse è un social network in cui non esistono testo e foto ma solo audio live. La piattaforma si compone di diverse ‘stanze’ al cui interno si trovano più persone che parlano contemporaneamente, in diretta. Una novità se pensiamo ai classici social in cui le immagini, i video o i testi la fanno da padrone, mentre il sentirsi parte di una “stanza” dove poter chiacchierare di determinati argomenti o affinità ci riporta con la mente ai tempi prima della pandemia quando era possibile aggregarsi fisicamente e intavolare discussioni di diverso tipo. Mentre ora è possibile farlo in diretta e senza essere registrati, ma soprattutto in maniera esclusiva.
Difatti, l’accesso al social è possibile solo attraverso un invito da un utente già iscritto alla piattaforma permettendo così di tenere quanto più possibile lontani troll, profili fake ed eventuali pericoli, rendendo l’accessibilità all’app sicura. Anche se questo non risolve del tutto i problemi di privacy, come l’accesso alla rubrica telefonica dell’utente e la moderazione della stanza nelle mani del solo creatore. Inoltre, gli inviti non solo sono illimitati (due per ogni utente), ma per ora il social è usufruibile solo attraverso l’app store iOS e dunque può essere scaricato solo da chi possiede iPhone o iPad. Gli ideatori di Clubhouse, Paul Davison e Rohan Seth e il loro team a gennaio del 2021, quando l’applicazione stava iniziando a riscuotere un enorme successo, hanno dichiarato di non vedere l’ora di lavorare alla versione per Android e di aggiungere nuove lingue, visto che ora l’applicazione è solo in inglese. In particolar modo, sono sempre di più i professionisti che si stanno avvalendo di questo social come strumento di aggregazione e scambio di visioni. Ma è anche molto utilizzato da personaggi famosi del calibro di Oprah Winfrey, Drake ed Elon Musk, la cui stanza si è riempita del numero massimo mai raggiunto, ovvero più di cinquemila utenti. E’ stato probabilmente anche grazie all’aiuto famoso imprenditore di Tesla e SpaceX che l’app ha subito un vero e proprio exploit di download, raggiungendo a fine febbraio la soglia di oltre 8 milioni. Insomma, in un momento storico e sociale in cui l’epidemia da coronavirus sta rendendo complicato e difficile il processo di socializzazione e interazione, Clubhouse appare il social giusto al momento giusto. E l’esclusività non fa altro che aumentarne il desiderio, come quello che abbiamo di socialità.