Colombia, la Comuna 13. Il nostro viaggio nel quartiere di Meddelìn

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20 Dicembre 2025
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Colombia, la Comuna 13. Il nostro viaggio nel quartiere di Meddelìn

Dalla repressione al riscatto: la Comuna 13 riscrive la sua storia

Alle tre del mattino del 21 maggio 2002 l’esercito colombiano entra nella Comuna 13. È l’inizio dell’operazione Mariscal, la più vasta azione militare e di polizia mai condotta fino ad allora in un quartiere urbano di Medellín. Per dodici ore, fino alle 15 del giorno successivo, la zona viene circondata e rastrellata. Il bilancio ufficiale parla di 9 morti, 30 feriti e 55 arresti. Tra le vittime c’è anche il fratello di Marlly Contando. Da quel trauma collettivo nasce una delle trasformazioni urbane e sociali più radicali dell’America Latina.

Arroccata sulle colline occidentali della metropoli, Comuna 13 era un nodo strategico per il controllo delle rotte del narcotraffico e delle milizie urbane. Negli anni Novanta e nei primi Duemila, gruppi paramilitari, guerriglia e bande criminali si contendono il territorio. La popolazione civile vive intrappolata tra coprifuoco informali, sparatorie e incursioni armate. Le operazioni militari, Mariscal nel 2002, seguita pochi mesi dopo da Orión segnano una svolta securitaria, ma lasciano ferite profonde: sparizioni, sfollamenti interni, sfiducia verso le istituzioni.

Il cambiamento non arriva solo con le armi, ma con le politiche sociali. A partire dal 2011, l’installazione di sei rampe di scale mobili pubbliche, un’infrastruttura lunga circa 384 metri, e un sistema di funivie Metrocable, integrate con la metropolitana cittadina, rompe l’isolamento fisico del quartiere, collegandolo al resto della città. È un intervento simbolico e pratico insieme: mobilità, accesso ai servizi, dignità.

Parallelamente, l’arte urbana diventa linguaggio di memoria e futuro. I murales raccontano i nomi dei morti, le assenze, ma anche i sogni dei giovani. Le pareti parlano dove prima dominava il silenzio. Oggi l’area urbana è una tappa obbligata per il turismo internazionale: migliaia di visitatori ogni settimana percorrono vicoli un tempo impraticabili, accompagnati da guide locali.

Al centro della rinascita c’è il lavoro di realtà comunitarie come la fondazione Sembradores de Amor. L’obiettivo è chiaro: sottrarre bambini e adolescenti alla strada attraverso educazione, cultura e partecipazione. Laboratori artistici, musica, danza urbana, sostegno scolastico e spazi sicuri costruiscono alternative concrete alla violenza.

Il modello è quello del turismo sociale: i visitatori non consumano il quartiere, lo finanziano. Le entrate delle visite guidate alimentano borse di studio, attività educative e microprogetti locali. La memoria dolorosa non viene cancellata, ma trasformata in energia creativa e opportunità.

Marlly Contando è una delle figure che incarnano questo passaggio. Dopo aver perso il fratello durante l’operazione Mariscal, sceglie di restare e di agire. Il suo impegno con Sembradores de Amor nasce dal lutto, ma guarda avanti: proteggere i più giovani, offrire strumenti, creare comunità. “Non volevamo che la paura fosse l’eredità dei nostri figli., ripete, sintetizzando una scelta collettiva più che individuale.

Comuna 13 non ha cancellato il passato, lo ha trasformato in un laboratorio riconosciuto a livello mondiale. Da simbolo di guerra urbana a quartiere più visitato di Medellín, ha dimostrato che infrastrutture mirate, cultura e protagonismo locale possono ribaltare una cronaca segnata dal sangue.

Secondo dati ufficiali, nel 2022 circa 1,66 milioni di persone hanno visitato Comuna 13, con una media di oltre 138 000 turisti al mese che percorrono i suoi stretti vicoli per scoprire storia, pittura, musica e cultura locale. In alcune settimane il flusso raggiunge fino a 25.000 visitatori, testimoniando l’interesse che questo quartiere ha generato dopo gli anni di conflitto e isolamento.