Hiroo Onoda, il soldato che combatté 30 anni dopo la fine della guerra
23 Novembre 2024De Luca e la guerra col Pd: al voto già a inizio 2025?
Il governatore potrebbe giocare una carta a sorpresa, dimettersi a fine anno.
Lo scontro frontale, tra Vincenzo De Luca ed Elly Schlein, che si è aperto in vista delle elezioni in Campania, sta determinando un vivace dibattito sia a livello locale sia a Roma.
Non mancano, come sempre avviene in questi casi, i ‘pontieri’ che cercano di ricucire, ma lo strappo non appare di facile soluzione. Da un lato resta ferma la posizione del numero uno dei democrat (limite invalicabile dei due mandati per chi ha ruoli esecutivi), dall’altro non si smuove neanche il governatore (sarebbe assurdo interrompere il lavoro avviato, serve un terzo mandato).
I precedenti di Salerno, De Luca sempre vincente (da solo)
Ci sono dei precedenti pesanti che pure contano, nella lunga carriera di Vincenzo De Luca e nel suo (spesso difficile) rapporto con il partito. Se si guarda al ‘caso Salerno’, dove De Luca è stato eletto sindaco per ben quattro volte, si nota che in tutte le campagne elettorali vinte non ha mai avuto a fianco il ‘suo’ partito (Pds, Ds, Pd).
Nel 1993, nel 1997, nel 2006 e nel 2011, De Luca ha sempre vinto sostenuto da liste civiche, al massimo affiancate da qualche partito di sinistra. In un caso addirittura, il più clamoroso (era il maggio 2006), l’attuale governatore della Campania vinse a Salerno contro il ‘suo’ partito.
Il caso del 2006, a Salerno centrosinistra spaccato
L’allora “Ulivo”, il cartello prodiano che metteva insieme tutta l’eterogenea galassia del centrosinistra, si ritrovò clamorosamente spaccato per le comunali nella seconda città campana. Alla fine De Luca ebbe la meglio su Alfonso Andria, che fino al 2004 era stato Presidente della Provincia di Salerno. In quelle comunali del 2006, i Ds non presentarono il simbolo e sul territorio il partito si lacerò, con alcune frange schierate pro-De Luca e altre con Andria. Quella spaccatura fu talmente forte che un certo ruolo, per l’esito finale, lo ebbe addirittura il centrodestra. Per il ballottaggio gli esponenti campani dell’alleanza berlusconiana fecero pubbliche dichiarazioni a sostegno di De Luca. Ed un po’ di consensi decisivi pure li portarono…
De Luca e le sue tre campagne elettorali per le regionali
Paradosso del paradosso il simbolo del partito, quello del Pd, ha portato male a De Luca in occasione del suo primo tentativo, non riuscito, di diventare Presidente della Regione Campania.Si votò a marzo 2010, dopo il lungo periodo di potere bassoliniano, ed il centrodestra (quella volta) riuscì a strappare la Campania agli avversari. A De Luca, allora, non bastarono né un milione circa di voti raccolti sul territorio né il fatto che nella coalizione a suo sostegno vi fosse il simbolo del Pd.
La storia, più recente, è andata molto diversamente: in occasione delle regionali del maggio 2015 e in quelle del settembre 2020, De Luca ha vinto le elezioni in Campania ed in entrambe le circostanze il Pd con la lista è stato al suo fianco. I più attenti, va detto, non perdono mai occasione per far notare come l’ampio cartello civico messo su da Luca e dai suoi fedelissimi, nelle ultime regionali, ha di fatto marginalizzato ruolo, voti e peso politico dei democrat…contribuendo a scavare il solco (tra deluchiani e Pd) che ormai appare insormontabile.