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Deposito Nazionale Rifiuti radioattivi cerca casa, i territori in rivolta

Tra Torino e Alessandria ben 8 le aree idonee

di Antonella Testini 

Continua il cammino verso l’individuazione dell’unica area idonea in tutta Italia ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Sogin nei giorni scorsi ha trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica la proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) passando di fatto la palla al Mite che dovrà renderla nota dopo aver acquisito il parere tecnico dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN).

Un percorso tutt’altro che semplice, se si pensa che la Cnai arriva dopo un anno di dibattito pubblico durante il quale sono arrivate oltre 600 osservazioni giunte alla Sogin dalle amministrazioni locali oltre che associazioni e singoli cittadini.

Come si ricorderà, la carta delle aree potenzialmente idonee è stata pubblicata il 5 gennaio 2021, dando l’avvio alla prima fase del dibattito per la presentazione delle osservazioni e proposte tecniche. A questa fase è seguito il Seminario Nazionale, svolto dal 7 settembre al 24 novembre 2021 e concluso il 15 dicembre 2021 con la pubblicazione degli Atti conclusivi.

La proposta di Carta delle Aree idonee che Sogin ha trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica è stata dunque predisposta sulla base delle oltre 600 tra domande, osservazioni e proposte, per un totale di oltre 25.000 pagine costituite da atti, documenti, studi, relazioni tecniche e cartografie.

Come detto, con l’invio della CNAI da parte di Sogin al Mite, toccherà al ministero decidere tempi e modalità di pubblicazione. Tempi che al momento restano sconosciuti visto che lo stesso ministero ha deciso di non dare risposte agli interrogativi inviati giorni addietro da Laredazione.net.

Ma se il ministero sceglie la strada del silenzio, i territori sono già in rivolta.

In Puglia e Sardegna, tra le regioni individuate tra le aree potenzialmente idonee, sono stati gli stessi governatori ad alzare le barricate promettendo proteste e disordini se la scelta ministeriale dovesse ricadere su uno dei loro territori. In Puglia si è mobilitato per l’ennesima volta l’ordine di geologi secondo cui il territorio dell’Alta Murgia pugliese presenta “depositi permeabili per porosità sovrapposti a litotipi argillosi, impermeabili, che sostengono una falda superficiale a luoghi affiorante oltre alla presenza di numerosi pozzi ad uso domestico e sorgenti. Si rileva l’interferenza con reticoli idrografici e la morfologia perimetrale con pendenza elevata in terreni facilmente erodibili”. Inoltre l’Alta Murgia, rimarcano ancora i geologi pugliesi, è candidata ad entrare nel network dei Geoparchi dell’Unesco “percorso quest’ultimo che non merita in alcun modo di essere interrotto”.

In Sardegna il Comitato regionale chiama i cittadini alla “battaglia civile” con una nota durissima contro il Governo: “Sappia il ministro della Transazione Ecologica e il governo, mai amico –  si legge nel documento Comitadu NonucleNoscorie – che in nessun caso i sardi rinunceranno alla tutela della volontà già espressa dal popolo sardo. Volontà di indisponibilità al nucleare dichiarata con chiarezza, non solo con la mobilitazione di massa ma anche con atti ufficiali che più volte il Comitato Nonucle-Noscorie si è premurato di ricordare. Referendum, Leggi e Ordini del Giorno Regionali, Delibere dei Comuni e delle Province, Determinazione della Conferenza Episcopale Sarda”.

In Piemonte, candidato a ospitare il deposito in 8 aree tra le province di Torino e Alessandria danno quasi per scontata la “condanna nucleare”  per la presenza di aree classificate di Serie A ovvero Idonee.

Territori locali in subbuglio e pronti alla mobilitazione mentre dal Ministero arriva solo un gran silenzio.

Secondo la tabella di marcia, la pubblicazione della CNAI avvierà la fase di concertazione finalizzata a raccogliere le manifestazioni di interesse, non vincolanti, a proseguire il percorso partecipato da parte delle Regioni e degli Enti locali nei cui territori ricadono le aree idonee. L’ultimo passaggio con l’obiettivo di arrivare a una decisione condivisa del sito nel quale realizzare il Deposito Nazionale.