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Entro il 14 gennaio sarà possibile inviare altre osservazioni
di Antonella Testini
Al via la seconda fase per la realizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti nucleari. Recentemente Sogin ha pubblicato tutti gli atti del Seminario Nazionale in cui sono stati approfonditi gli aspetti tecnici relativi al Deposito Nazionale e al Parco Tecnologico.
Ora è il tempo delle decisioni
“Nel corso di questo periodo, della durata di trenta giorni che si concluderà il prossimo 14 gennaio – fanno sapere dalla stessa società pubblica – potranno essere inviate eventuali altre osservazioni e proposte tecniche finalizzate alla predisposizione della Carta Nazionale Aree Idonee (Cnai), che terrà conto dei contributi emersi nelle diverse fasi della consultazione pubblica comprensiva del Seminario Nazionale”. Dopo la pubblicazione della Cnai, le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento.
Il percorso del Seminario Nazionale
Come si ricorderà il Seminario nazionale ha preso il via lo scorso luglio per avviare un confronto tra la stessa Sogin, i Ministeri competenti e i territori individuati dalla Cnapi, al fine di arrivare tutti insieme alla definizione di una unica area idonea a ospitare tanto il Deposito quanto il Parco tecnologico.
Oltre alle sedute plenarie di apertura e chiusura si sono svolte sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali, che hanno interessato le regioni coinvolte: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna. Al Seminario hanno partecipato rappresentanti qualificati di Istituzioni, Enti locali, associazioni, comitati, organizzazioni datoriali e sindacali dei territori e singoli cittadini. Durante il Seminario, sono stati approfonditi gli aspetti tecnici relativi al Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, quelli connessi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente e sono stati illustrati i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla sua realizzazione.
Per il Deposito nazionale l’ultima parola spetta al Ministero
Un confronto che almeno sino ad ora non è riuscito ad avvicinare le parti in causa se si considera che tutti i territori locali inseriti nella Cnapi si sono dichiarati “indisponibili” ad accogliere le richieste del Ministero. Situazione che complica, e non di poco, il lavoro della Sogin perché probabilmente costringerà la società e lo stesso Ministero della Transizione ecologica a definire in autonomia un ambiente ideale per il deposito, imponendo dall’alto una decisone non facile.