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Politici scatenati nel pubblicare foto e post social con cani e gatti, per la nuova “caccia” al voto
Secondo le stime più aggiornate, in Italia, ci sarebbero almeno 60 milioni di animali di affezione. Praticamente più di uno per ogni italiano, che sia cittadino elettore o meno. E così il minimo comun denominatore di tutti i leader, in questa pazza campagna elettorale, è comparire al fianco di cani e gatti. E promettere, naturalmente, di difenderli, rispettarli e proteggerli. I veri protagonisti di questi primi giorni di comizi e propaganda politica sono proprio loro, gli amici a 4 zampe che, ovviamente, sui vari social finiscono immortalati al fianco dei vari leader ed accompagnati da citazioni, frasi e aforismi di personaggi storici famosi.
Leader, animali e citazioni famose
«La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali»: Giorgia Meloni ha scomodato addirittura Mahatma Gandhi. Silvio Berlusconi, tra i più attivi sui social nelle ultime settimane, ha azzardato anche l’abbaio on line («bau, bau!», si è letto in un post), ed ovviamente il verso faceva il paio con l’autorevole citazione, quella del principe della risata, Totò: «I cani sono qualcosa a metà strada tra gli angeli e i bambini». Il leader della Lega Salvini, da parte sua, ha scelto un’altra strategia: si è fatto fotografare con i trovatelli dei canili di Napoli e Milano, mentre Calenda ha svelato il suo debole per i gatti.
Electoral Pet moment
Insomma volendo giocare con le parole, la campagna elettorale in corso ha scatenato la “caccia” al voto attraverso gli animali domestici, ormai ribattezzati i nuovi “familiari a 4 zampe”. Mai, nelle elezioni politiche di un tempo, si poteva notare una presenza così massiccia, almeno a parole e immagini, di cani e gatti quali riferimento del vissuto quotidiano dei politici dei vari schieramenti.
In principio fu Dudu’
Circa 10 anni fa, gli italiani, ebbero modo di scoprire Dudu’, il vero sdoganatore della nuova frontiera del political pet: il piccolo barboncino, che spesso Berlusconi mostrava nelle apparizioni pubbliche (“Capisce più di certi politici”, disse il Cavaliere), è passato alla storia per la copertina del settimanale ‘Chi’ che mostrava il capo di Forza Italia e Vladimir Putin intenti a giocare con lui tra le mura di Palazzo Grazioli. In tempi più recenti, invece, è balzato agli onori della cronaca il cane dell’onorevole Pd Monica Cirinna’, nella cui cuccia furono rinvenuti addirittura 24mila euro. La notizia generò un vespaio di polemiche tra i partiti.
Mario Monti ed Empy
Andando un po’ più indietro nel tempo, per le politiche 2013, fece scalpore il tentativo di rendere meno rigido e algido Mario Monti, che si ritrovò con un barboncino bianco (Empy, come empatia) in braccio durante una intervista tv.
Il partito animalista e la diatriba giudiziaria
Ovviamente, come nella migliore tradizione politica italiana, non può mancare un partito completamente dedicato al mondo a 4 zampe: da anni è attivo il partito animalista che per le elezioni del 25 settembre prossimo è già finito al centro di una diatriba giudiziaria tutta da seguire. La lista dei candidati del PA (Partito Animalista) è stata approvata in alcune regioni (Emilia-Romagna, Calabria, in quest’ultima è candidato Carlo Callegari) e bocciata in altre. Paradossale il caso Campania, dove alla Camera dei deputati la Circoscrizione Campania 1 (Napoli e Provincia) ha rigettato la lista, mentre la Circoscrizione Campania 2 (Avellino, Benevento, Caserta e Salerno) ha approvato tutte le liste.