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di Silvia Cegalin
Immaginate di incontrare i vostri amici, di far visita a un parente lontano, di entrare nel vostro ufficio o partecipare ad un concerto senza però mai spostarvi fisicamente dal luogo in cui siete: questo è il Metaverso. Una realtà virtuale che se da una parte ricorda il principio del teletrasporto degli ologrammi, dall’altra si presenta innovata sotto vari aspetti, tant’è che viene definita come la nuova evoluzione di Internet in quanto combina tecnologia e social media.
Con metaverso s’intende infatti uno spazio virtuale in 3D esperibile tramite internet attraverso particolari strumenti (visori, occhiali per la realtà aumentata, guanti smart) che permettono al proprio avatar di agire e interagire.
Un insieme tra realtà digitale e fisica che sta attirando molte grandi compagnie, anche perché, stando al rapporto pubblicato da Bloomberg Intelligence, entro il 2024 il mercato del metaverso potrebbe valere 800 miliardi di dollari.
Facebook diventa Meta: investimento o strategia?
La prima Big Tech che si è dichiarata interessata al Metaverso è stata Facebook.
Durante la conferenza Connect del 28 Ottobre Mark Zuckerberg ha infatti annunciato il cambio nome dell’azienda in Meta. Un’operazione di ‘rebranding‘ che da alcuni è stata letta come un tentativo per deviare alle recenti critiche, emerse sopratutto dopo i Facebook Files, e presentarsi così al pubblico con un’immagine rigenerata che allontanasse in qualche modo i giudizi negativi.
Se questa può essere una delle cause del cambio nome, dall’altra però è indubbio che il Metaverso possa rivelarsi come un’operazione business ricca di opportunità. Proprio per questo motivo l’azienda di Zuckerberg ha deciso di compiere investimenti significativi e molto alti, con l’idea di aprire anche negozi fisici in cui sarà possibile provare i dispositivi di realtà aumentata, e ciò fa pensare che Facebook/Meta abbia l’aspirazione a diventare la principale società responsabile dell’ecosistema del metaverso.
È ancora presto affermare ciò che potrebbe succedere, ma se dovesse avverarsi questo ultimo punto, allora sarà necessario monitorare in quale modo Meta decida di gestire i dati personali degli utenti, onde evitare che si ripeta un utilizzo dei Big Data sregolato e poco trasparente.
Il Metaverso attrae Microsoft, ma anche la Cina
Facebook non è la sola compagnia ad aver investito nel metaverso, è notizia degli ultimi giorni che anche Nike, Microsoft e Google come, ovviamente, le cinesi Alibaba, ByteDance e Tencent stanno guardando al metaverso come proficua possibilità economica.
Microsoft sembra orientata ad un uso del metaverso perlopiù utile per i contesti lavorativi. Si pensi ad esempio a come verrebbe facilitato lo smart working grazie alle piattaforme Microsoft Mesh per Teams e a Dynamics 365 Connected Spaces, presentate a Ignite 2021, entrambe evoluzioni del metaverso che intendono trasformare il lavoro da remoto in una forma immersiva, creando uno cyberspazio in cui si percepisca un maggiore senso di presenza.
Un binomio tra mondo fisico e virtuale che ha attratto anche Nike, che ha deciso di utilizzare il proprio marchio per vendere i propri prodotti nel metaverso, anche a seguito della popolarità che stanno acquisendo gli NFT.