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9 Febbraio 2023Legge di Bilancio, tagli alle scuole: molte chiusure in Sicilia
Saranno definitivamente chiuse 109 scuole solo in Sicilia, a partire dal 2024/2025.
Con la nuova Legge di Bilancio che prevede il ridimensionamento della rete scolastica, la Sicilia risulta essere al secondo posto tra le regioni che verranno colpite dai tagli dovuti agli accorpamenti. Si tratta di circa 109 scuole che, a partire dal 2024/2025 verranno definitivamente chiuse. Nello specifico, la manovra finanziaria varata dal governo nazionale ha previsto l’aumento della soglia minima di studenti che gli istituti scolastici deve avere per poter continuare la sua durata.
Le scuole con meno di 900 iscritti saranno accorpate
Un numero che va dai 600 attuali ai 900. Ciò significa che, a partire dal prossimo biennio gli istituti scolastici che avranno meno di 900 iscritti verranno accorpate ad altre, allo scopo di generare un notevole risparmio finanziario dovuto alla riduzione del personale amministrativo e dirigenziale.
Stando ai dati racconti dalla Cgil, le previsioni di spesa passeranno dai 52 miliardi e 114 milioni per il 2023 ai 47 miliardi e 997 milioni di euro a partire dal 2025 con un taglio di circa del 50%. “Ancora tagli tra le scuole sottodimensionate in Sicilia tanto per cambiare sarà la regione più danneggiata, dopo la Campania. Tutto ciò è inaccettabile. La scuola ancora una volta viene trattata come un bancomat dal governo e non comune una risorsa strategica del Paese su cui investire per il futuro”, aggiunge il segretario della Flc-Cgil Sicilia, Adriano Rizza. Secondo la mappa redatta dal sindacato, La Sicilia è al secondo posto tra le regioni che maggiormente verranno colpite dai tagli previsti: a partire dal biennio 2024/2025, la Sicilia avrà una riduzione di 109 scuole, succedendo alla Campania che passerà dagli attuali 985 a 839. La Calabria, invece, si trova al terzo posto con un taglio di 79 scuole mentre la Puglia avrà circa 66 istituti in meno. Il totale ammonterebbe a circa 400 scuole chiuse fino al 2032.
Intanto, c’è chi denuncia la mancata accensione degli impianti di riscaldamento nelle scuole e nell’Università di Palermo. Bambini e ragazzi costretti a seguire le lezioni al freddo e all’uso di cappotti, guanti e coperte. Numerose sono state le lamentele da parte dei genitori su una problematica che merita attenzione da parte del governo nazionale e che ha alimentato le discussioni anche all’Assemblea regionale siciliana. “La situazione non è più sostenibile a causa delle temperature rigide degli ultimi giorni”, commenta il deputato dell’Ars, Vincenzo Figuccia. “Proporrò una mappatura degli istituti scolastici territoriali per rilevare problematiche similari, in modo da intervenire preventivamente e tempestivamente” continua.
Il decreto approvato con la nuova Legge di Bilancio individua i parametri che provvedono al ridimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno. In dettaglio, qualora non venga raggiunto l’accordo in Conferenza Unificata, la norma stabilisce un meccanismo di individuazione e distribuzione tra le Regioni del personale massimo da impiegare di DS e DSGA. Ciò, viene previsto dall’adozione di un apposito decreto del Ministero dell’Istruzione che dovrà essere adottato entro il 31 luglio. Verrà, inoltre, applicato un correttivo che non superi l’1% allo scopo di garantire una decurtazione degli istituti scolastici per il primo triennio. Tuttavia, sarà conseguente il ridimensionamento delle scuole negli anni a venire e la riduzione della componente organica.