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Monterenzio, cento frane e smottamenti


Una frana blocca la strada principale che porta in montagna, isolando migliaia di cittadini. Siamo a Monterenzio, Comune del bolognese. Non c’erano acqua ed elettricità che ora sono tornate, ma adesso mancano farmaci e derrate alimentari alle persone bloccate nella parte alta del territorio.

Monterenzio- È zona rossa la parte alta del Comune di Monterenzio, uno dei territori bolognesi che sta subendo di più gli effetti della straordinaria situazione meteorologica che si è abbattuta sull’Emilia Romagna. 

Un centinaio di frane e smottamenti 

In questi giorni si è verificato un centinaio di frane e smottamenti. Questi ultimi sarebbero degli scivolamenti di terra che vanno a invadere altro terreno fino a raggiungere un fiume o a una strada, senza coinvolgere rocce e altri materiali, come invece accade nel caso delle frane. È lo stesso sindaco di Monterenzio, Ivan Mantovani, che prova a spiegare la differenza, a noi che effettivamente abbiamo sempre vissuto in pianura e che di frane non ne sappiamo molto, essendoci sempre più preoccupati del passaggio successivo, quando “l’acqua va alla bassa”. 

Bloccata la strada che collega tre valli

Ci spiega anche cosa significhi avere la strada che collega tre valli – Zena, Sillaro e Idice – completamente bloccata dalle frane. “Ormai Monterenzio si può considerare nella prima cerchia di Bologna, visto che dista 15 chilometri da San Lazzaro e dalla via Emilia. Il 75% della popolazione è costituito da pendolari, è un territorio esteso e di grande passaggio. E ora le frane che hanno avuto come epicentro Fiumetto, a metà della strada principale che va a Monghidoro, verso la montagna per intenderci, hanno tagliato in due non solo Monterenzio, ma le comunicazioni con gli altri Comuni. Considerando che le strade parallele sono tutte ostruite da frane, i cittadini sono tutti bloccati su. Sono circa 20 mila le persone interessate. Io stesso che sono giù (in municipio) non posso raggiungere casa da cinque giorni”. 

“Nei giorni scorsi sono mancati acqua ed elettricità, ora sono tornate, ma mancano farmaci e derrate alimentari alle persone bloccate nella parte verso la montagna. Devo dire che adesso si è interessato il viceministro Bignami. Sono in arrivo due rifornimenti dei generi di prima necessità da sud (dalla Toscana) e da Bologna”.

Cosa succederà nei prossimi giorni riguardo alla frana principale?

“Novità di oggi è che sono arrivati i militari incaricati di fare una valutazione sul come mettere in sicurezza chi dovrà lavorare e sul come liberare la strada. Abbiamo mandato via ora una proposta alla Prefettura. Vediamo cosa decideranno”. 

Se questa è la situazione attuale, il sindaco Mantovani non rinuncia a fare un’incursione nel futuro, “non so quanto tempo passerà prima che si possa ricostruire la strada, non posso dire che si ricostruirà subito per avere il consenso, ma di sicuro bisogna fare scelte precise con la città metropolitana, con visione, dobbiamo fare scelte forti. E non come fatto fino ad ora che abbiamo edificato ovunque, si è costruito persino su sorgenti e si sono intubate fonti”. E arriva, inevitabile, anche l’incursione sul passato: “dobbiamo cambiare atteggiamento su come imprimiamo nel nostro ambiente, scegliere i luoghi giusti in cui pianificare e costruire. Dobbiamo avere la forza di dire che in passato si è costruito male e ora si paga tutti: se costruiamo su una frana, è ovvio che poi ci saranno problemi”.

La foto è di @stefanoferrari