Ospedale delle Bambole, 4 mesi per un ricovero

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Ospedale delle Bambole, 4 mesi per un ricovero


Siamo andati a Lisbona a visitarlo. Aperto nel 1830 da una sarta che, talvolta, rammendava anche bambole di pezza che le signore le portavano quando andavano al mercato, questo luogo è un punto di riferimento per cultori e collezionisti.

Una piccola porticina, quasi anonima, affacciata su una delle piazze più vivaci di Lisbona: nasconde al suo interno uno dei laboratori più insoliti e suggestivi al mondo, “L’Ospedale delle Bambole”.

La sua storia è antichissima. Venne aperto nel 1830 da una sarta, che talvolta rammendava anche bambole di pezza che le signore le portavano quando andavano al mercato. Questo luogo è ormai da quasi due secoli un punto di riferimento per cultori e collezionisti.

Seppure l’ospedale sia sempre stato gestito da generazioni della stessa famiglia che si sono succedute, ha cambiato la sua clientela. Il livello si è notevolmente alzato, le “compagne di giochi” che vi vengono accolte ora sono tutte di grande valore, provenienti da ogni parte del Paese.

Tempi di attesa per l’Ospedale delle Bambole circa 4 mesi

Le cure non sono dedicate solo alle bambole vintage, ma anche alle moderne Barbie. Manuela Cutileira, attuale proprietaria del negozio, tratta queste “creature” con la stessa riverenza, indipendentemente dal loro significato storico. Qui, bambole di ogni tipo, in plastica, porcellana, metallo, lana e stoffa ricevono una nuova prospettiva di vita. Tuttavia, la lista d’attesa è piuttosto lunga, per ottenere un ricovero occorrono circa quattro mesi.

Le degenti talvolta dipingono dei quadri un po’ macabri: volti scheggiati, labbra spalancate, occhi mancanti, braccia fratturate, teste staccate. In quello che una volta era un ospedale per esseri umani le pazienti vengono etichettate con la data di ammissione e i loro “disturbi”, poi restano custodite in attesa del loro trattamento. Alcune di queste bambole hanno storie che si sono perse nel tempo, mentre altre raccontano vicende lontane, spesso di emarginazione o immigrazione e per alcuni rappresentavano l’unico bene prezioso rimasto di una famiglia lontana dalle proprie origini.

All’interno dell’edificio vi è anche un museo aperto al pubblico dove è possibile osservare le collezioni della famiglia. Con migliaia di esemplari in esposizione, offre uno sguardo unico sull’evoluzione di questi giocattoli nel corso del tempo.

https://www.facebook.com/hospitaldebonecas1830