Continua il nostro viaggio negli States. Questa volta Dania Ceragioli ha fatto un ritratto inedito della città e dei suoi 4000 murales, enormi e straordinariamente suggestivi.

Philadelphia, nota soprattutto per essere la città in cui si riunì l’Assemblea di rappresentanza del popolo che elaborò e approvò la Costituzione degli Stati Uniti, ha anche un’altra importante ragione per andarla a visitarla. Ci sono infatti quasi 4000 enormi murales.

Dislocati principalmente nella parte periferica della città su muri di fabbriche, scuole, ospedali, ma anche in prossimità di parcheggi o parchi. 

Il murales How Philly Moves

Già quando si arriva è possibile vederne uno. In aeroporto, si trova infatti uno dei più grandi mai realizzati, intitolato How Philly Moves che ricopre ben 7800 metri di superficie.

Il progetto delle Arti Murali della città, coordinato da Jane Golden, una giovane e all’epoca emergente artista, nasce nel 1984 per contrastare la diffusione degli antiestetici graffiti.

Philadelphia, la città delle Arti Murali

Il progetto iniziale, considerata la potenzialità delle strutture a disposizione e il talento dei diversi artisti, venne continuato con una nuova collaborazione.

Nel 1996 il programma viene quindi inserito e riconosciuto fra le iniziative della città e verrà costituita dalla Golden anche un’associazione senza scopo di lucro in supporto, per raccogliere fondi. Grazie ai finanziamenti è stato possibile realizzare un percorso di riqualificazione e unione fra i vari quartieri. Quartieri ormai degradati hanno ritrovato vita, grazie a questi immensi disegni che hanno colorato e rivitalizzato aree in declino. Arte e intelligenza, lungimiranza e impegno si sono unite e Philadelphia, attraverso questo progetto, è riuscita a ottenere una rinascita.