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Ecco gli ultimi dati della Caritas. Un quarto degli aiuti ha riguardato le problematiche abitative, il 21% gli interventi per la salute. Nel 2022 sono stati serviti nelle mense oltre 608.460 pasti.
La Sicilia è sempre stato il territorio maggiormente colpito dalla povertà. Le sue uniche fonti di ricchezza sono l’allevamento e l’agricoltura, settori che caratterizzano l’economia della regione. Inoltre, la pandemia ha messo in ginocchio diversi settori, costringendo molte imprese del Sud a chiudere i battenti e molte famiglie a richiedere i sussidi dello Stato.
La CESI dirama i dati della povertà in Sicilia
I siciliani fanno fatica a rialzarsi dopo la crisi per il Covid. La situazione è assai più grave se si considerano anche altri due fattori: lo scarso indice di natalità e l’emigrazione di molti giovani al nord in cerca di un’occupazione stabile.
A spiegarlo, sono i dati presentati dalla CESI (Conferenza Episcopale Siciliana). Si contano 387 centri di ascolto sul territorio siciliano messi a disposizione per le famiglie più economicamente disagiate allo scopo di fornire un sussidio e dare la possibilità di vivere dignitosamente. I volontari della Caritas Diocesana hanno già incontrato 29 mila persone e attuato circa 35.650 interventi a sostegno delle famiglie. Si tratta per la maggior parte di aiuti materiali consistenti in fornitura di generi alimentari. Inoltre, le richieste alla Caritas si concentrano anche su aiuti umanitari per l’acquisto di medicinali e il pagamento di affitti e utenze domestiche. Tra gli aiuti forniti, anche quelli in campo socio-educativo, della consulenza legale, in campo lavorativo e della formazione.
Circa il 27% degli aiuti riguarda problematiche abitative
In termini percentuali, il 27% ha riguardato le problematiche abitative, il 21% gli interventi per la salute mentre l’altro 21% è determinato dagli aiuti in materia di lavoro e formazione (circa il 6%), consulenza professionale (circa il 4% del totale), in campo socio-educativo (16%) e supporto psicologico che costituisce il 7% che la stessa Caritas definisce uno “sforzo promozionale”.
Sempre secondo i dati diffusi, solo nel 2022 sono stati forniti con generi alimentari 599 centri di distribuzione, di cui 233 convenzionati con il programma Fead. In tutto, sono attive 22 mense dentro le quali sono stati serviti oltre 608.460 pasti. Inoltre, sono presenti 12 empori che distribuiscono generi di prima necessità: prodotti per l’igiene, cibo, materiale scolastico e abbigliamento dei quali hanno usufruito 3.224 persone.
Molte persone, devono fare i conti con l’emergenza abitativa non avendo un tetto sotto cui dormire. In Sicilia sono stati adoperati 15 dormitori per un totale di 259 posti letto. Nell’ultimo anno, il territorio siciliano ha dovuto allargare l’accoglienza anche alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Aperti anche gli ambulatori medici a favore delle persone che non possono permettersi cure e medicine. Si tratta di ben 13 strutture che hanno dato assistenza sanitaria a circa 2.418 persone. “Le famiglie continuano a chiedere aiuto per far quadrare il precario bilancio familiare, malgrado le varie forme di sostegno al reddito”, spiega la Caritas.
Il reddito di cittadinanza
In Sicilia sono sempre più in aumento le famiglie che ricorrono al sussidio. Circa l’11,2% delle famiglie siciliane ha richiesto il reddito di cittadinanza incrementando in media il proprio reddito familiare di circa 6.273 euro.