Siccità Sicilia, tornano le autobotti per cittadini e alberghi

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Siccità Sicilia, tornano le autobotti per cittadini e alberghi

Siamo in una situazione analoga a quella degli anni Ottanta quando tutta la costa con hotel, villaggi e seconde case era rifornita con le autobotti”, è questo quanto dichiarato dalla Federalberghi.

Emergenza idrica in Sicilia, disagi per le imprese del settore agroalimentare

Le continue interruzioni dell’approvvigionamento idrico, infatti, stanno causano non pochi disagi alle diverse attività commerciali costretti a chiudere seppure in via temporanea con un conseguente calo dei profitti. La carenza idrica influisce in modo significativo anche sulla produzione di beni, sugli alimenti comportando un drastico calo della produzione soprattutto nelle filiere agroalimentari. E come se non bastasse, la Sicilia, terra molto nota per gli elevati flussi turistici non sarebbe in grado di garantire i servizi di intrattenimento come piscine, centri benessere, centri sportivi e altre attività di ristorazione. Ciò potrebbe dirottare i turisti in altre mete con un conseguente calo del fatturato per tutti coloro che operano nei settori dell’ospitalità.

Federalberghi lancia l’allarme

“Siamo in una situazione analoga a quella degli anni Ottanta quando tutta la costa con hotel, villaggi e seconde case era rifornita con le autobotti. Non avremmo mai pensato di rivivere una situazione come quella. Pesa la mancanza dello Stato mentre le infrastrutture fanno acqua e i disagi pesano sulla vita di tutti”, è questo il grido d’allarme lanciato dalla Federalberghi che rassicurano sull’accoglienza del turismo. Tuttavia, le strutture ricettive non rimarranno prive d’acqua in quanto dovranno approvvigionarsi in anticipo grazie all’ausilio delle autobotti anche se ciò comporterà dei costi extra. Per esempio, nel solo mese di maggio, l’imprenditore Giovanni Sanna, proprietario di Studiovacanze, ha acquistato due desalinizzatori sostenendo una spesa che si aggira attorno ai 300 – 400 mila euro, alla quale vanno aggiunti i costi per il rifornimento dell’acqua di mare e quelle di energia elettrica impiegata per mettere in moto le attrezzature.

Ad Agrigento, per esempio, l’emergenza idrica causa non pochi problemi al settore turistico. La città dei templi, che dal 2025 sarà capitale italiana della cultura è considerata tuttora la meta turistica per eccellenza e il settore costituisce il traino dell’economia locale. Per questo motivo, Francesca Picarella, presidente di Federalberghi Agrigento continua a chiedere l’installazione di un desalinizzatore che potrebbero garantire grandi riserve d’acqua. Una soluzione alternativa rispetto all’utilizzo delle autobotti che potrebbero comportare un costo di oltre 5 euro e 50 per la fornitura di acqua al metro cubo fino ad arrivare ai 20-30 euro a seconda dei tratti da percorrere.

Le carenze d’acqua danneggiano anche l’agricoltura e l’allevamento

L’emergenza idrica in Sicilia non danneggia solo il settore turistico bensì anche il settore agricolo e dell’allevamento. Animali costretti a bevere fango, laghi sempre più prosciugati e scarse rese per quanto riguarda le coltivazioni di grano e foraggio. Le province maggiormente colpite sono Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani. Il problema della siccità non è solo scaturito dalla mancanza di pioggia sul territorio ma anche da interventi strutturali mai realizzati e mancanti da tempo sugli invasi, sulle dighe e altre reti idriche, oltre all’inesistenza di piani efficaci per la messa in sicurezza delle aree di approvvigionamento più a rischio. Secondo l’Istat, la Sicilia avrebbe perso circa il 51,6% di acqua per un volume complessivo di 339,7 milioni di metri cubi.

La mappa della siccità in Sicilia

Nello specifico, ogni centimetro dell’isola è coinvolto nella crisi idrica e in molte zone del territorio le piogge sono diminuite del 70%. La parte più interessata è la Sicilia centro-orientale con le provincie di Caltanissetta e di Agrigento, la parte interna della provincia di Catania il messinese tirrenico. Resiste, invece il ragusano grazie alla presenza di numerose riserve idriche, sorgenti e pozzi ancora funzionanti.

Nonostante la mappatura della Sicilia risulta essere segnata di rosso, il turismo non teme ripercussioni anche perché le strutture ricettive e gli albergatori sono corsi ai ripari. Secondo i dati di The Data Appeal Company, infatti, ad agosto i voli prenotati sono aumentati del 20% con destinazione Palermo e del 4% per Catania. Sull’aeroporto Fontanarossa del capoluogo etneo si registra un aumento del 16% di voli previsti nel mese di agosto 2024 rispetto all’anno precedente ed un aumento di circa il 60% rispetto al 2019, l’anno pre-covid. Su Palermo, invece, i voli sono in netto aumento del 20% rispetto al 2023 e del 73% rispetto al 2019. Risultati incoraggianti e che lasciano ben sperare rispetto alla media nazionale.

Arrivano le autobotti da 149 mila litri per 100 utenze

L’emergenza idrica si fa sentire anche nelle case dei siciliani che continuano ad avanzare le loro richieste a sindaci, comuni, enti e forze dell’ordine affinché possano trovarsi risposte concrete. Le segnalazioni arrivano anche da Agrigento e nello specifico in via dei Cartaginesi, nella località balneare di San Leone. I residenti, infatti, sono senz’acqua da ben due settimane e l’ennesimo turno è stato rinviato. Una situazione diventata ormai insostenibile. Gente che chiede interventi e molto spesso si ritrova a ricorrere alle autobotti, come accaduto a Caltanissetta: sono stati impegnati otto autobotti e sette mezzi pick-up per distribuire circa 149 mila litri d’acqua in Contrada Fontanelle per un totale di 100 utenze interessate.

Crisi idrica, si lamentano i residenti delle zone agrigentine

Lamentele anche da parte dei residenti del quartiere di Villaggio Mosè ad Agrigento, dove l’acqua da circa un anno continua a disperdersi in strada senza sosta mentre in altri quartieri non arriva da circa un mese. “Vogliamo l’acqua”, grida un agrigentino. “Tutti noi residenti siamo esasperati, non solo per il grave spreco d’acqua in un momento così critico, ma anche per le condizioni precarie in cui si presenta la strada. Oltre alle continue segnalazioni tramite il numero verde, in questi giorni abbiamo inviato una pec ad Aica, società che gestisce le reti idriche e le turnazioni, al Comune e alla Prefettura”.

Intanto, da alcuni giorni, gli agrigentini sono scesi in piazza per manifestare contro la crisi idrica che sta attanagliando gran parte del territorio. La gente continua a sottolineare il problema legato all’acqua che non arriva da 15 giorni che non è stato ancora risolto mentre il sindaco della città dei Templi Francesco Miccichè finora si è limitato a firmare un’ordinanza che invita la cittadinanza ad evitare ulteriori sprechi d’acqua.

Le testimonianze dei residenti del palazzo in viale Regione Siciliana a Palermo

A Palermo, invece, protestano i residenti di un edifico sulla circonvallazione, all’altezza di corso Calatafimi. Nonostante l’intervento dei tecnici di Amap, non si è riusciti a giungere ad una risposta. Il palazzo, infatti, essendo l’ultimo della conduttura, non riceve acqua al contatore per via della pressione idrica troppo bassa. Quel condominio di viale Regione Siciliana continuerà a rimanere senza forniture d’acqua e solo nei giorni scorsi, per i residenti è giunta un’autobotte da 12 mila litri che dovrebbero durare solo alcune settimane, nonostante l’acqua venga utilizzata esclusivamente per i bisogni essenziali quotidiani. Un residente del palazzo in viale Regione Siciliana racconta: “I problemi sono iniziati attorno al 16 luglio. Inizialmente abbiamo pensato a un temporaneo disservizio. Dopo circa cinque giorni, insospettiti, ci siamo attivati chiamando il numero verde Amap. Dopo un paio di giorni, l’azienda ha inviato due squadre di operai che hanno smontato il contatore, riscontrando che l’acqua non riusciva ad arrivare neppure nelle tubature esterne”.