Pino Daniele, in mostra l’”anima” e l’arte

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Pino Daniele, in mostra l’”anima” e l’arte



“Mio padre è nato in un quartiere popolare e viveva in via S. Maria La Nova 32. E’ cresciuto in una famiglia complicata con numerosi problemi. E’ stato allevato da due vicine di casa benestanti che gli evitarono di prendere brutte strade. Non parlava bene la lingua italiana perché si esprimeva sempre in napoletano e si sentiva un pesce fuor d’acqua dal momento in cui decise di fare musica”, ci racconta il figlio Alessandro , in occasione dell’apertura della mostra “Spiritual” dedicata al grande artista.

In concomitanza del decennale della scomparsa e del settantesimo compleanno di Pino Daniele, è stata allestito al Palazzo Reale di Napoli uno spazio interamente inedito dedicato alla straordinaria carriera del grande cantautore. Un cammino umano e professionale, arricchito da tante rarità concesse dalla Fondazione Pino Daniele e prodotta da C.O.R. Due le sezioni suddivise in nove aree tematiche che guideranno i visitatori in un viaggio tra il blues e la musica napoletana. La prima intitolata “Terra mia”(Sala Plebiscito)ripercorre la storia del performer napoletano dal 1955 al 1977, anno di pubblicazione del suo primo album con ricostruzioni scenografiche della sala prove, un tipico club notturno di Napoli degli anni ’70 con la magia de: ‘La mia città tra inferno ed il cielo’,’ The Space-La grotta’, ‘I got the blues’ e ‘Terra mia’. La seconda invece, denominata ‘Le radici e le ali’ (Sala Belvedere) racconta la vita intima e la carriera a partire dal 1977 al 2014 e mette in risalto l’evoluzione musicale e personale con un focus sugli incontri, le collaborazioni e le produzioni musicali:’Working & life’,’Connections featuring & productions’, ‘Soundtracks-Pino e il cinema’. Oltre alle fotografie inedite ed amatoriali della vita privata del cantautore si potranno ammirare gli abiti di scena, gli strumenti, le chitarre, una sala immersiva per ascoltare la sua musica live, uno spazio per sentire la registrazione inedita delle prove dei Batracomiomachia ( audio originale del 1974): unica incisione ‘catturata’ durante una session del gruppo.

“Pino Daniele. Spiritual”: cosa rappresenta la mostra-evento per il figlio Alessandro


“Come il compianto Massimo Troisi, la vita di mio padre era appesa ad un filo da quando gli fu diagnosticata una gravissima malattia alle coronarie. Per ventisette anni ed essendo un grande fumatore di sigarette ha dovuto subire diversi interventi di angioplastica per non rischiare la vita. Il rapporto viscerale che aveva con i quartieri poveri della città , il mare e la sua famiglia di origine era talmente forte che sentiva il bisogno di ‘gridare’ al mondo tutte le difficoltà e le contraddizioni di una Napoli che nessuno ‘osava denunciare’. La musica fu per lui ‘la penna’ per raccontare il disagio del popolo napoletano attraverso il blues, il jazz, il soul e la musica nera americana che tanto lo affascinavano con il suo insito pizzico di tristezza. A differenza dei concerti, questa mostra non avrà un prezzo eccessivo. Sono sicuro che se avesse potuto scegliere l’ingresso sarebbe stato gratuito, perché era il figlio di Napoli e lo è tuttora. In questa occasione, ho voluto raccontare per la prima volta anche la vita privata di mio padre con documenti inediti, oggetti personali, strumenti, materiali d’autore e amatoriali, contenuti audiovisivi pubblici e privati, indumenti, cappellini, accessori di abbigliamento come uno dei suoi due orologi preferiti e la penna. Il concetto di “Spiritual” non è religioso, ma l’attitudine di mio padre di andare oltre la superficialità delle cose per entrare in una profonda connessione con se stesso e con ciò che lo circondava.

Il lascito morale e umano di Pino Daniele in veste di genitore


“Mio padre è nato in un quartiere popolare e viveva in via S. Maria La Nova 32. E’ cresciuto in una famiglia complicata con numerosi problemi. E’ stato allevato da due vicine di casa benestanti che gli evitarono di prendere brutte strade. Non parlava bene la lingua italiana perché si esprimeva sempre in napoletano e si sentiva un pesce fuor d’acqua dal momento in cui decise di fare musica. E’ stato un genitore esemplare ed amorevole. Gli errori di mio nonno Gennaro, grande giocatore d’azzardo che trattava male sia la moglie che i figli, lo segnarono al punto non solo di non abbandonarlo fino alla sua dipartita anzi, questa esperienza fece maturare in lui il disprezzo per l’odio e il desiderio di consolidare il calore familiare. Da ragazzino non fu mai preso in considerazione quando decise di intraprendere la carriera musicale: i miei nonni gli consigliarono di diventare ragioniere per evitare la povertà degli artisti ‘figli di nessuno’. Inoltre, aveva problemi di vista a causa delle cicatrici sul fondo oculare che gli tagliavano la visuale, ma non si è mai arreso. Il suo ‘tipico’ sguardo leggermente di traverso lo spronò ad affinare il suo senso musicale e a imparare il linguaggio delle note e delle parole. Ad un certo punto della sua vita aveva una sola vena che portava sangue al cuore. Nonostante il parere discordante dei medici non volle mai rinunciare ai concerti. La vera essenza di padre, uomo e musicista é racchiusa nelle sue melodie tristi, ma intrise di colori e sfumature. Il suo linguaggio musicale è universale perché narra l’ amicizia, la complicità, la solidarietà e l’ amore familiare che va oltre il legame paterno. Sono davvero felice del lavoro fatto -conclude emozionato- e mi auguro che questa ‘cartolina colorata’ possa giungere al mondo intero!”.

“Spiritual” il titolo della mostra-evento scelto dal produttore ed organizzatore, Alessandro Nicosia

“In questa grande esposizione ci sono numerose chiavi di lettura che vanno oltre il contenuto musicale perché stigmatizzano il lato personale più profondo di Pino Daniele. Nelle due sale espositive, il visitatore entra in luoghi sconosciuti. La percezione che si avverte è proprio quella ‘spirituale’ perché parte dalla sua ricerca personale. La passione per Napoli, la sua riservatezza, la sua improvvisazione sono custodite nei suoi appunti. Nel primo spazio c’è una “grotta” di tufo che rappresenta l’essenza più profonda del mondo artistico di Pino Daniele. Abbiamo allestito un ambiente ispirato agli anni ’70 con tavoli, sedie ed un jukebox per riportare indietro nel tempo tutti gli ammiratori. Nell’altra invece, tra i vinili esposti si nota il triplo disco d’oro, praticamente l’oscar della musica di quegli anni per la vendita di 150mila copie vendute dopo lo straordinario tour con Francesco De Gregorio, Fiorella Mannoia e Ron. I suoi look sono e resteranno un emblema come la sua K-Way mimetica visibile nello studio di registrazione ricostruito come era allora, così come il balcone di casa. Il ‘nostro’ bluesman dall’ anima nera, rappresenta la nascita di una nuova canzone napoletana, la denuncia sociale ed il malessere sia delle vecchie che delle nuove generazioni. Le sue tappe nazionali ed internazionali sono state iconiche nel mondo per il contenuto dei suoi brani che si discosta dagli altri artisti di fama mondiale di cui mi sono occupato. Uno dei porticati del Cortile d’Onore arricchisce il percorso espositivo anche all’esterno dove è presente la scultura dell’ artista Dario Caruso, raffigurante Pino Daniele. Inoltre, ad accompagnare l’evento è presente il volume pubblicato da Silvana Editoriale. Un testo che riassume la storia, le immagini, il vasto repertorio e le innumerevoli testimonianze. Un patrimonio dedicato ai giovani allo scopo di far comprendere loro la genialità eclettica che lo contraddistingue e soprattutto la voglia di libertà dagli stereotipi comuni. Il legame indissolubile tra la sua musica e Napoli invade l’intera mostra. Posso dire che Pino è davvero un “Special!”

Pino Daniele, la mostra fino al 6 luglio, orari e costi


“La mia città tra l’inferno e il cielo” è la scritta che accoglie i visitatori all’ingresso della mostra aperta al pubblico dal 20 marzo al prossimo 6 luglio, dalle ore 9.00 alle 20.00 con acceso fino alle 19.00 ( chiusura il mercoledì ).Costo del biglietto: 15 euro, ridotto a 10 euro (per gli over 65, under 26, gruppi di almeno 12 persone) e di 6 euro (per i bambini dai 6 ai 14 anni). Un lascito sia musicale che artistico che connota l’identità nazionale riecheggiando nel mondo, promosso dalla Fondazione Pino Daniele con il Ministero della Cultura, Palazzo Reale, Regione Campania, Comune di Napoli e prodotta da C.O.R.( Creare Organizzare Realizzare), con la media partner di Rai, radio ufficiale Rai Radio 2,la collaborazione di Rai Teche, Archivio Storico Luce, curata da Alessandro Daniele e dal produttore Alessandro Nicosia.