Sciacca, in mare un aereo C-46 della seconda guerra mondiale
21 Settembre 2024Le due Americhe, proteine contro zuccheri
26 Settembre 2024Sunshine Guilt: che cos’è
Il fenomeno che riflette la pressione sociale di essere sempre attivi e produttivi è una consapevolezza molto presente nella Generazione Z.
Nonostante non si tratti di un disturbo psicologico riconosciuto, il fenomeno della Sunshine Guilt ha radici che si sviluppano molto più internamente di quello che pensiamo. E se ne parla sempre di più, soprattutto nella Generazione Z. “Questo fenomeno può generare sensi di colpa, ansia, rimpianti, FOMO e, in alcuni casi, persino vergogna,” ha spiegato Emily Hemendinger, assistente professore presso il dipartimento di psichiatria dell’Università del Colorado Anschutz Medical Campus, in un’intervista a HuffPost. Hemendinger ha aggiunto che le persone potrebbero arrivare a sentirsi prive di valore per non essere state produttive o per aver percepito di aver sprecato il proprio tempo. Ed è proprio vero, perché si può anche arrivare a sostenere che questi pensieri intrusivi rovinerebbero le tue giornate.
A confermare l’affermazione in questione c’è una ragazza, la stessa che viene presa ormai come esempio per parlarne. “Sto provando proprio ora il senso di colpa per il bel tempo,” ha raccontato l’utente di TikTok di Toronto @thereneereina. “Oggi è una giornata incredibilmente bella, ma mi sento stanca. Eppure, sento questa pressione di dover uscire, fare una passeggiata e approfittare del sole finché dura. Non riesco più a godermi il tempo in casa, perché continuo a pensare che dovrei essere fuori. In pratica, questo ha rovinato la mia giornata”.
I consigli per affrontarla: dalla forza di volontà al digital detox
Per superare il Sunshine Guilt, un primo passo importante è riformulare i propri pensieri. Spesso ci si concentra su ciò che si sta “perdendo” non uscendo, ma cambiare prospettiva può fare la differenza. Invece di sentirvi in colpa per essere rimasti in casa, una soluzione è quella di riuscire ad apprezzare benefici che ne derivano: potresti usare il tempo al chiuso per riposarti, lavorare o dedicarti ad attività che ti piacciono. Così facendo, non solo ti prendi cura del tuo benessere mentale e fisico, ma eviti anche di trasformare una giornata rilassante in una fonte di ansia. Spostare l’attenzione sui vantaggi delle tue scelte ti permette di accettarle pienamente, senza rimpianti.
Un altro modo efficace per gestire questo sentimento è mettere via il telefono. Un po’ di digital detox, poi, non fa così male. I social media possono amplificare il senso di “perdere” qualcosa. Vedere immagini di amici che si godono il sole potrebbe farti sentire ancora più in colpa, ma è fondamentale ricordare che ognuno ha esigenze diverse. Non c’è nulla di sbagliato nel preferire restare in casa, se è ciò di cui si ha bisogno in quel momento. Inoltre, concedervi brevi pause all’aperto, come una passeggiata o un pranzo all’aria aperta, aiuterà a trovare un equilibrio, permettendoti di apprezzare il bel tempo senza doverlo vivere come un obbligo.
In conclusione, il Sunshine Guilt è un fenomeno che riflette la pressione sociale di essere sempre attivi e produttivi, anche nei momenti in cui sentiamo il bisogno di rallentare. È importante riconoscere che il valore di una giornata non dipende necessariamente da quanto tempo trascorriamo all’aperto o da come appariamo agli occhi degli altri. Prendersi una pausa, restare a casa o scegliere di dedicarsi a se stessi non è mai uno spreco, ma una forma di cura personale. La chiave sta nel trovare un equilibrio che rispetti le proprie esigenze, senza farsi condizionare da aspettative esterne o sensi di colpa.