«Questo è un messaggio onesto, chiaro e cosciente che posso lanciare alla mafia: noi giudici siciliani non ci arrenderemo mai. Non avremo mai rassegnazione o paura. […]
A quarant’anni dalla sua uccisione abbiamo intervistato Giovanni Chinnici, il figlio del giudice maestro di Falcone e Borsellino. La ricerca della verità, la cultura del lavoro […]
Torna adesso paradossalmente alla ribalta giudiziaria, per gli omicidi di Falcone e Borsellino, nonostante sia irreperibile per lo Stato italiano da circa trent’anni. Ricercato dal 1993, solo ora potrebbe subire in secondo grado una condanna come mandante degli omicidi dei giudici e delle loro scorte.