Del Social Summit di Porto, tenutosi la scorsa settimana nella capitale lusitana, ricorderemo sicuramente gli striduli paupuli del pavone che si è divertito ad interrompere diverse volte la conferenza stampa di Mario Draghi
In quello che è già stato ribattezzato l’Annus horribilis dell’ambiente, sono migliaia gli ettari di bosco e macchia mediterranea andati in fumo. Nell’intero Paese, dal 15 giugno all’8 agosto sono 44.442 gli interventi dei Vigili del fuoco, contro 26.158 dello stesso periodo 2020 e sullo stesso livello del 2017, quando furono 45.704. Colpa del gran caldo, della siccità. Di un territorio sempre più abbandonato
Il 15 settembre la presidente della Commissione, Ursula von Der Leyen, di fronte al Parlamento europeo riunito a Strasburgo, per il canonico discorso sullo “Stato dell’Unione” ha anticipato gli obiettivi del nuovo piano di difesa europeo. La Presidente vorrebbe farne un tratto distintivo della seconda metà del suo mandato, anche alla luce di quanto accaduto in Afghanistan
Tra i pilastri del piano di ripresa della Commissione Europea, svetta quello della transizione nel settore digitale. Un settore, nel quale le potenti aziende americane e cinesi, fanno la parte del leone, ruggendo con spavalderia, persino ai principi della sana concorrenza. Sono molteplici gli aspetti su cui l’Agenda digitale Ue intende agire, riconducibili a risolvere due grandi criticità: la mancanza di investimenti e la mancanza di una regolamentazione omogenea
Trasformare l’Italia, sempre più, in una gigafactory e renderla una protagonista imprescindibile del percorso di autonomia digitale europea, può diventare un’ambizione percorribile e concreta. Stando a delle indiscrezioni di stampa dell’agenzia Reuters, il Governo italiano avrebbe avviato una intensa trattativa con il colosso tecnologico americano Intel, per far rientrare il nostro Paese nel maxi-investimento della società in programma per l’Europa
Era datata 2017 la prima e unica legge sulla concorrenza, prevista invece con cadenza annuale, da quando nel 2007 fu introdotta per la prima volta. A distanza di quattro anni, il 4 novembre 2021, il Consiglio dei Ministri ha licenziato un nuovo disegno di legge sulla concorrenza