24 Novembre 2020
È una prassi crudele, in tempi normali: se sono disabile e sono fortunato, fino ai 64 anni posso trascorrere la mia vita con amici e affetti che rappresentano una famiglia, formalmente si chiamano “progetti di vita individuale” e, che siano in appartamenti condivisi o in comunità, altro non sono la vita migliore possibile per chi la sta vivendo; poi, compiuti i 65 anni, si passa in casa di riposo per anziani