In queste ultime due settimane vi è stato un drammatico incremento di esecuzioni capitali soprattutto verso prigionieri politici o appartenenti alle minoranze, come l’etnia kurda. Una mattanza che […]
In queste settimane è in proiezione nelle sale cinematografiche italiane il film iraniano Holy Spider del 2022, diretto da Ali Abbasi. È stato presentato in concorso al 75º Festival di Cannes, con l’attrice Zahra Amir Ebrahimi premiata come miglior attrice per il ruolo della giornalista Rahimi.
Masih esorta a non diventar complici del regime e di tagliate i rapporti con la Repubblica islamica perché la loro ideologia è pericolosa e «infetta il resto del mondo». Per spiegare questo concetto la giornalista ricorda un fatto successo nel 2016 quando per la visita in Italia del presidente Hassab Rohani, “per non offenderlo”, coprirono tutte le statue di nudo presenti nel Museo Capitolino.
Abbiamo partecipato alla manifestazione di Padova che vi raccontiamo. La data dell’11 febbraio è stata scelta per queste proteste perché è l’anniversario dell'istituzione della Repubblica islamica nel 1979.
La canzone del cantante iraniano Shervin Hajipour è diventata l'inno delle proteste della rivoluzione. In 48 ore dalla sua pubblicazione Baraye fu ascoltata da oltre 40 milioni di persone.
Dopo le nuove misure restrittive adottate dall’Ue e la risoluzione a inquadrare l’IRGC come ente terroristico, l’Iran risponde sanzionando 34 individui ed entità appartenenti all’Unione Europea e al Regno Unito.
Secondo le Nazioni Unite più di 14.000 persone sarebbero state arrestate tra i manifestanti. Human Rights Activists in Iran, invece, sostiene che dietro le sbarre siano finiti almeno 18.000 persone e oltre 500 manifestanti siano stati uccisi.