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L’estate 2022 sarà ricordata per le truffe affitti delle case vacanze. Le truffe aventi come soggetto falsi affitti, tuttavia, sono presenti tutto l’anno e spesso prendono di mira gli studenti fuori sede che cercano un alloggio nella loro città di studio.
Affitti in aumento, studenti nel mirino dei rincari
Per capire come funziona questa tipologia di estorsione è necessario comprendere quale mercato immobiliare incontrano gli studenti quando cercano una sistemazione, perché i numeri ci raccontano molto della situazione che si trovano a fronteggiare i giovani.
Stando all’ultimo report di Immobiliare.it Insights business unit è emerso che rispetto al 2021 il costo di una singola è aumentata del 11% (439 euro), diminuiscono invece del 9% i prezzi per una doppia cui costi totali si aggirano sui 234 euro. La città che registra uno tra i rialzi più alti, del ben 40%, è Padova: città universitaria per eccellenza, mentre la città più cara si conferma essere Milano dove il prezzo di una stanza singola ha superato i 600 euro, per un aumento del 20% rispetto all’anno precedente.
I costi continuano a salire perché, dopo l’arresto causato dall’emergenza sanitaria, i corsi universitari in presenza sono ripresi e, di conseguenza, la richiesta di alloggi è cresciuta, raggiungendo il 45% per le singole; al contrario, però, l’offerta è rimasta inalterata o addirittura diminuita, anche a causa, ad esempio, di una conversione di numerose abitazioni in Airbnb e della carenza di alloggi universitari, e che perlopiù spettano ai borsisti.
Appare evidente che a una riduzione dell’offerta trovare un’abitazione diventa molto complicato, motivo per cui considerata l’urgenza di trasferirsi e trovare in tempo rapido una stanza, si rischia maggiormente di cadere nella rete delle truffe.
Nel business degli affitti truffa: tra annunci e falsi proprietari
Se c’è una cosa che i truffatori di case sanno fare bene è giocare sul senso di emergenza che vive uno studente; diversi però sono gli stratagemmi usate per truffare chi cerca casa. Qui di seguito ve ne segnalo alcune. Una tra le strategie più comuni è quella di chiedere i soldi per bloccare l’alloggio e una volta ricevuto il denaro sparire.
In questo caso i truffatori agiscono in due modi: o presentandosi all’appuntamento e facendo vedere la casa, e una volta incassato il denaro, scomparire; mentre in altri casi inventano una scusa per non far vedere l’appartamento (spesso la scusante è di trovarsi all’estero per lavoro) ma chiedere comunque una caparra per fermare la stanza.
Il Resto del Carlino in un articolo di Agosto ha riportato l’esperienza di una 24enne rimasta vittima, a Bologna, di un’ estorsione di questo tipo e a cui sono stati rubati 1300 euro.
Consultando vari gruppi Facebook dedicati agli affitti truffa si possono trovare parecchie segnalazioni in cui si allerta chi cerca casa di diffidare di specifici annunci o di certi proprietari, perché fittizi.
Una nostra testimone, una studentessa che sta cercando casa a Bologna, ha contattato un inserzionista perché interessata alla stanza che affittava: le è stato proposto di versare un deposito tramite bonifico per fermare la stanza senza, però, che lei la potesse vedere, solo a pagamento ricevuto infatti il fatidico proprietario avrebbe fissato un appuntamento per farle visitare l’abitazione.
Abbiamo scoperto che il nome del mittente della mail della nostra testimone è presente in una lista nera all’interno di un gruppo Facebook che si occupa di affitti e truffe, ma attenti, non a Bologna, bensì a Roma; questo vuol dire che la persona che si cela dietro il falso nome dell’inesistente proprietario prova a truffare in più zone di Italia, e non è il solo.
Questo non stupisce, visto che per fingersi proprietari immobiliari è sufficiente creare un account mail con il nome che si preferisce, estrapolare qualche foto di case da altri annunci o da Google maps, e creare un annuncio allettante.
Un altro tipo di truffa riguarda le finte agenzie immobiliari: chiedono 250 euro di iscrizione, peccato che poi propongano annunci estrapolati da internet o, nel peggiore dei casi, di abitazioni inesistenti.
Come difendersi da queste truffe
Prima di ogni cosa non versare denaro senza aver visto l’appartamento, diffidare di chi pretende caparre su piattaforme Airbnb, perché si può trattare di un clone del sito originale. Non consegnare soldi in contanti dopo la prima visita e cercare informazioni sul presunto proprietario, utile è anche un controllo (fuori dall’orario di visita) nella zona in cui si trova l’abitazione per capire se l’appartamento è veramente in affitto, inoltre evitare le offerte troppo convenienti.